Epilogo scoppiettante. Mai banale l'atletica, il tramonto mondiale regala conferme e sorprese. L'alto è di Barshim, secondo le note di stagione. Percorre pulito la strada che conduce all'oro, 2.35 alla prima prova, gioco, partita, incontro. Tenta l'assalto ai 2.40, manca la giusta adrenalina. Argento per Lysenko, 2.32. Il bronzo è alla portata di diversi atleti, ma dalla nuvoletta esce il siriano Ghazal, 2.29 alla seconda, cresce il rammarico per Gianmarco Tamberi. Sprofonda Bondarenko, solo nono.
Terzo assolo iridato per Caster Semenya negli 800. La sudafricana, bronzo nei 1500, chiude la porta nella sua gara, corre come nessuna nell'annata corrente. 1'55"16, primo tempo del 2017, distacco importante per la Niyonsaba, comunque sotto l'1'56. Terza l'americana Wilson. A seguire, Wambui e Bishop.
Sandra Perkovic è la signora del disco. Spallata oltre i 70 metri alla seconda tornata. 70.31, misura ribadita poco dopo (70.28 al terzo lancio). Un brivido nel finale, quando la Stevens piazza il nuovo limite d'Australia, 69.64. La transalpina Robert Michon butta giù dal podio le cubane con il suo 66.21.
Il Kenia monopolizza il mezzofondo. Manangoi - 3'33"61 - supera il connazionale Cheruiyot, con il norvegese, classe '93, F.Ingebrigtsen a completare il meraviglioso terzetto. La Obiri, invece, si aggiudica lo splendido duello con l'etiope Almaz Ayana - signora dei 10.000, ma non certo nella miglior condizione a Londra. 14'34"86 per la Obiri. La Hassan, beffata nei 1500, si mette qui al collo il bronzo. Sesta la Muir.
Infine, le staffette 4x400. Al femminile, poca storia. Le americane, con l'inserimento della Felix in seconda frazione, acquisiscono da subito un margine significativo e sfrecciano verso il traguardo. 3'19"02, staccate Gran Bretagna e Polonia. Al maschile, è lotta serrata, la spunta Trinidad e Tobago, 2'58"12. Argento a stelle e strisce, bronzo Gran Bretagna. Quarto il Belgio, quinta la Spagna col record nazionale.