A Parigi, settima tappa della Diamond League edizione 2017. Conferme attese, ribaltoni improvvisi. Barshim è da mesi il riferimento d'eccellenza nell'alto, non tradisce nemmeno in Francia, 2.35 alla prima, poi una puntata a 2.39. Senza esito. Cresce, alle sue spalle, Bondarenko, stagionale a 2.32, come Ghazal. Il volto di Tamberi è invece carico di dubbi, si infrange sui 2.20, il sogno mondiale è lontano.
Domande che colorano il cammino di un altro grande, Renaud Lavillenie. Perde ancora, si ferma a un modesto 5.62. L'asticella, a 5.77, cade tre volte. Kendricks - 6 metri ai trials americani - si impone con 5.82. Nel giavellotto, invece, Rohler resta il grande personaggio, ma deve ribadire ogni volta il suo status di leader. A Parigi conduce una buona gara, manca però l'acuto da 90 metri, è così terzo con 87.23. Vetter 88.74, Vadlejch 88.02, eguaglia il suo limite.
Elaine Thompson domina i 100 - 10"91 - davanti a Ta Lou ed Okagbare, tra gli uomini, Meité è l'unico sotto i 10"00, 9"99 per lui. 20"15 di Guliyev nei 200, la Williams Mills copre il giro di pista in 51"03, regolando la Okolo e la connazionale Shericka Jackson.
Il ritorno di Amos illumina gli 800. Volata, come di consueto. 1'44"24, stagionale e vittoria. Tre keniani alle sue spalle, Bett, Rotich e Biwott. McLeod - fresco di 12"90 ai campionati giamaicani - capitola nei 110hs di Levy, 13"05 e personale. Secondo Pozzi, 13"14 (PB anche in questo caso).
3000 siepi di qualità al femminile. Tre punte - Jebet, Chespol e Kiyeng - ad affermarsi è la variabile Chepkoech, 9'01"69. Quinta la Coburn. Triplo livellato verso il basso, basta un anonimo 17.29 al fenomenale Taylor. Secondo Claye, Pichardo è in ripresa, 17.05. Nei 1500 D, la Hassan - già a 3'56 - illumina la scena. Scontro frontale con la Kipyegon, l'olandese detta legge in 3'57"10. Edris - 7'32"31 - trova il primato personale nei 3000 - Kwemoi e Kejelcha ai suoi piedi - la Gong - 19.14 - si prende il peso D.