58 casi da analizzare con attenzione, interrogativi da sciogliere e a cui trovare risposta. Doping di stato, come noto, la Russia è ai margini dell'atletica mondiale e prova a bussare alla porta della IAAF per ottenere nuovamente consensi. Si lavora per acquistare nuova credibilità, gli atleti procedono singolarmente per ottenere il via libera a prendere parte alle varie manifestazioni da neutrali. Diversi casi nei mesi precedenti, spicca, ad esempio, Maria Kuchina, protagonista nell'alto, a 2.03, vetta inesplorata in questo 2017. Ieri, altri cenni d'assenso. Aksyonova, Rebrik e Rudakova, per loro porte aperte. Di contro, 28 proposte respinte, 27 ancora al vaglio della commissione.
I tre atleti riammessi
Kseniya Aksyonova (400m)
Vera Rebrik (javelin)
Vera Rudakova (400m hurdles)
I precedenti rientri
11 April 2017: Maria Kuchina (high jump), Illia Mudrov (pole vault), Olga Mullina (pole vault), Sergey Shirobokov (race walks), Sergey Shubenkov (sprint hurdles), Yana Smerdova (race walks), Daniil Tsyplakov (high jump);
23 February 2017: Anzhelika Sidorova (pole vault), Kristina Sivkova (sprints), Aleksei Sokirskii (hammer throw);
9 July 2016: Darya Klishina (long jump);
1 July 2016: Yuliya Stepanova (800m/1500m).
Arrivano, nel frattempo, altre sei squalifiche, in virtù di ulteriori controlli su campioni risalenti alle olimpiadi di Pechino - 2008 - e Londra - 2012. Chermoshanska - velocista - Pyatnytsya - giavellottista da oltre 86 metri - Yurchenko - 5.83 all'aperto nell'asta. Tutti a medaglia, tutti, col senno di poi, grazie al doping. Con loro, Mazuryk - altro astista, 5.82 outdoor, 5.88 indoor - Palamar - donna da 2.01 nell'alto - e Tverdohlib - 6.80 nel lungo di personale.