"Penso di poter battere il record di Stenmark", così, qualche settimana fa, diceva Lindsey Vonn rispetto all'ennesimo e probabilmente ultimo traguardo in carriera che ancora deve raggiungere. Le 86 vittorie (l'americana è a quota 77: ne mancano solo 9) in Coppa del Mondo sarebbero l'effige definitiva ad una carriera come se ne sono viste poche (o addirittura nessuna) nel mondo dello sci alpino che già oggi la vede come indiscusso punto di riferimento sia in termini tecnici che mediatici. Wonder Woman è lo sci alpino; l'atleta su cui si è costruita l'immagine di questo sport negli ultimi 15 anni e che lo ha portato ad un livello superiore grazie alla forza gravitazionale che questa ragazza pare avere nei confronti dei maggiori sponsor. Beh, nonostante l'erede, commerciale, designata Mikaela Shiffrin ormai sia una realtà, nonostante la crescita esponenziale di un numero di sciatrici abbia portato la competizione su un livello tecnico decisamente elevato e nonostante gli infortuni e l'età (33), Lindsey Vonn è ancora l'apice di questo movimento. E lo è stata anche in una stagione non particolarmente esaltante dal punto di vista dei risultati.
Era chiamata ad un rientro difficilissimo Lindsey, la rottura del piatto tibiale a Soldeu nel febbraio 2016, che le era costato la Coppa del Mondo, e la frattura dell'omero in allenamento agli albori della nuova stagione (ma la lista di infortuni prosegue copiosa riavvolgendo i nastri della sua carriera) avrebbero minato l'azione e il finale di carriera di qualunque altra sciatrice. Eppure, malgrado un tutore che abbraccia il ginocchio sinistro ben visibile sotto la tuta da gara, lo stile Vonn è rimasto immutato. Per averne una chiarissima percezione basta osservare una qualsiasi gara di Super G o di Discesa: là dove le gambe e le spatole di tutte tremano, lei pare avere un compasso che disegna due perfetti binari. La stagione dell'americana si può dire che sia iniziata a gennaio, quando è rientrata ufficialmente in gara in vista del mondiale di Saint Moritz. Ebbene a gennaio Lindsey ha vinto la discesa di Garmisch e si è portata a casa la medaglia di bronzo in discesa per 7 centesimi su Sofia Goggia. Good job Lindsey!
Proprio con Sofia la sciatrice a stelle e strisce ha costruito un rapporto di profonda stima reciproca individuando nella nostra bergamasca il futuro dello sci. Ed è proprio al futuro, prossimo, che guarda la Vonn ben consapevole di poter giocare ancora sui livelli delle primissime ma senza più dominare come fatto in passato. È infatti innegabile che il divario tra Wonder Woman e il resto del circuito si sia azzerato e le vittorie, che prima si susseguivano a ripetizione, adesso saranno il frutto di una serie di variabili.
Chiudendo si rende necessaria una precisazione: quanto detto fino a questo momento appartiene alla sfera della logica che, tuttavia, ha ben poco a che fare con la categoria alla quale Lindesy appartiene, quella dei "Fuoriclasse". Chissà cosa potrà essere con un'estate piena di allenamenti e non di terapie, con una stagione iniziata da ottobre e non da gennaio e soprattutto con una motivazione speciale dovuta all'appuntamento olimpico di Pyeongchang. Il palmarés di Vonn non ha bisogno di aggiungere o raggiungere altro se non quell'86 con cui abbiamo aperto le prime righe. Però si sa', l'appetito vien mangiando e pare che Lindsey Vonn abbia ancora molta fame.