Dopo i due podi consecutivi di venerdì e sabato ottenuti da Peter Fill, a Garmisch Partenkirchen è la volta dello Slalom Gigante. Una disciplina che, dopo gli anni d'oro di Ligety (stagione purtroppo per lui finita , adesso vede un dominio tecnico del francese Pinturault. Denominatore comune delle due "ere" però è, manco a dirlo, Marcel Hirscher. L'austriaco è un computer impostato sulla perfezione nelle discipline tecniche e ha una regolarità impressionante di risultati, non a caso domina la classifica generale di coppa del mondo da ormai sette anni (sperando di non portargli sfortuna).
Prima manche. Disegnato da Plancher, allenatore della compagine azzurra, la prima manche del Gigante odierno è decisamente selettiva per via di un manto nevoso che cambia lungo la discesa. In particolare su muro lo strato di neve tenderà a "spaccarsi": la barratura (l'iniezione di acqua sotto la neve che ghiacciandosi contribuisce a rinforzare il fondo) non ha sortito l'effetto desiderato proprio a causa della pendenza del muro che ha fatto scivolare verso valle l'acqua iniettata. Una distanza fra le maglia che oscilla tra i 27 e i 29 metri completa il quadro tecnico del tracciato.
Duello. Distacchi pesanti per tutti; dal gruppo si staccano, ovviamente, i due fenomeni: Pinturault e Hirscher. Uno chiama e l'altro risponde. Prima il francese, che piazza il miglior tempo di manche, chiude con 1.19.76, poi scende l'austriaco, 1.19.85. Nove centesimi. Il potente Marcel morde le caviglie al bellissimo (stilisticamente parlando) Alexis e a tutti gli altri rimangono le briciole. Terzo è Matts Ollson a +0.45, sceso con il pettorale numero 23, e che ha contenuto i danni, una bellissima sorpresa. Tuttavia il livello di prestazione raggiunto dai due extraterrestri è tale per cui sembra che facciano un altro sport: sempre in controllo dello sci, mai in affanno (anche quando commettono sbavature) e una pulizia nel gesto che non ha eguali nel panorama odierno. Li aspettiamo alle 13.25, orario di inizio della seconda manche: saranno fuochi d'artificio.
Valanga azzurra. Più che valanga si dovrebbe parlare di frana azzurra. Purtroppo la nostra squadra di Gigante non riesce a raggiungere, con continuità, i livelli tecnici necessari per poter pensare anche solo alla top five. Podi come quello di Florian Eisath in Val Gardena sono sporadiche eccezioni e il futuro di Nani e De Aliprandini tarda ad arrivare. I distacchi di oggi parlano di +1.21 di Eisath (settimo) e di Moelgg a +1.63.