Quello di Killington non è stato certo un buon esordio visto il rinvio della partenza di oltre 40 minuti per un problema con le immagini internazionali e anche un degrado elevatissimo della pista che già dopo tre discese era molto segnata impedendo di effettuare la miglior performance alle atlete.
Chi ha aperto le danze sfruttando ancora la pista nuova è Nina Loeseth, seguita subito dalla Rebensburg che al rientro dall'infortunio non ha fornito un grande prestazione attestandosi ad un secondo dal tempo di Loeseth. Fa meglio, ma non di molto, Federica Brignone che con pettorale numero tre paga 66 centesimi alla Loeseth, ma la sorpresa arriva subito dopo la nostra Federica ed è Lara Gut che ha sbagliato una curva ed è uscita clamorosamente di gara. L'altra punta azzurra, quella Marta Bassino che ha colto il podio alla prima gara a Soelden, non ha fatto meglio della Rebensburg, pagando poco più di un secondo alla Loeseth. Delle prime dieci solo una atleta riesce a restare attaccata alla norvegese con il pettorale numero 1 e non la Shiffrin, che paga più di un secondo e finisce dietro alle italiane, ma la Worley che ha pagato il muro finale dopo essere stata più veloce per il resto della pista, ma ha concluso a soli 9 centesima dalla Loeseth.
Stava facendo bene anche Manuela Moelgg che però ha rischiato di entrare in rotazione con il ginocchio e quindi di cadere, perdendo molto tempo e chiudendo con oltre tre secondi. Subito dopo è scesa dal cancelletto Nadia Fanchini che ha progressivamente perso terreno tratto dopo tratto finendo anche lei a tre secondi dalla Loeseth. La pista segnata fa perdere oltre tre secondi anche a Wendy Holdener, mentre ha compiuto un miracolo Stephanie Brunner che è riuscita a chiudere sotto il secondo di distacco prendendosi il quarto tempo provvisorio alle spalle di Loeseth, Worley e Brignone. Buona prova anche per Sofia Goggia e Irene Curtoni che hanno fatto segnare il dodicesimo e tredicesimo tempo provvisori con 1.90 di distacco. Subito dietro di loro si classifica Francesca Marsaglia che è stata l'ultima atleta a scendere quando la nebbia era ancora alta, mentre è stata sfortunata Elena Curtoni che ha pagato oltre due secondi di ritardo.