Zurigo regala, come da previsione, una pioggia di emozioni. Attrazione di serata i 200 al femminile. Gara ad altissimo contenuto tecnico, al via Schippers, Thompson e Felix. L'olandese - rispetto al consueto - indovina una partenza perfetta e si presenta sulla retta d'arrivo al comando. L'azione si indurisce negli ultimi 30 metri, quando risale, leggera, la Thompson. La giamaicana - lucida - riesce a gettarsi con più costrutto sul traguardo. Un centesimo divide le due, 21"85 Thompson, 21"86 Schippers. Terza è la Feliz, poco sopra i 22"00. Dafne si consola con la vittoria nella Diamond Race.
In una cornice di livello assoluto, due cartoline azzurre. La Folorunso incappa in una falsa partenza nei 400hs, l'atleta italiana abbatte la prima barriera e perde così ritmo e terreno, ma con carattere lotta fin sulla linea d'arrivo e chiude in quinta posizione, non lontana dal personale. 55"69. Vince la Little - 53"97 - seconda è la Petersen. Continua invece il periodo negativo di Alessia Trost. 1.90 alla terza prova, poi tre errori a 1.93, solo nona. Si impone, manco a dirlo, Ruth Beitia. La spagnola salta 1.96, poi prova ad accarezzare i 2.02, senza successo.
Merritt fatica sul giro di pista e nel finale si concede al ritorno di Taplin, ma d'esperienza regge. 44"60 per l'americano, in chiaro debito d'ossigeno. Elegante, sui 100, Asafa Powell. Il giamaicano parte forte, si distende e va per la 98° volta sotto i 10"00. 9"94, Simbine alle sue spalle. Jager prova, sui 5000, a stravolgere l'ordine stabilito. Segue le lepri e guadagna 80 metri sul forte del gruppo. Quando mancano due giri al termine, Kejelcha cambia marcia e avvia l'inseguimento. Jager cede ai trecento, preda della forsennata accelerazione di Gebrhiwet. Quest'ultimo conquista tappa e Diamond Race, grazie alla controprestazione di Kejelcha - crollo conclusivo - ed Edris. Jager, al termine, è terzo. 13'14"82 Gebrhiwet, poi Chelimo. Nei 400hs, è invece Clement ad avere l'ultima parola. Venti metri a tutta per cancellare Culson e Van Zyl. Crono alto, 48"72.
Caster Semenya non fa sconti negli 800. La sudafricana fa corsa di testa e sul rettilineo limita il ritorno di Niyonsaba e Wambui. 1'56"44 Semenya, enorme il disavanzo tra le prime tre e il resto del gruppo. Finale thriller nei 1500. La Kipyegon mette alla frusta la concorrenza, ma paga lo sforzo e si spegne nei 100 finali, emerge la Muir. La britannica vede la vittoria, ma non chiude l'interno e apre al sorpasso della Rowbury. Muir seconda, ma prima nella Diamond Race. 3'57"78 Rowbury. Una Harrison normale si prende i 100hs. 12"63, azione meno devastante rispetto al solito. Nei 3000 siepi, la Jebet non si ripete su tempi da primato mondiale, ma vince comunque in 9'07"00, sempre davanti a Kiyeng e Coburn.
Concorsi - Nell'Asta maschile, successo per due. Lavillenie e Kendricks sorvolano i 5.90, nessuno riesce però a valicare i 6.01. Niente spareggio, stretta di mano e sorrisi. A 5.84 termina la gara del brasiliano Braz. Qualche problema fisico per il campione olimpico. Walsh piazza il nuovo record d'Oceania nel peso. 22.20, ulteriore progresso per il neozelandese. Crouser ci prova, 21.92 e poi 22.00, ma non basta. Taylor illumina il triplo. Pedana perfetta al quinto tentativo e balzo a 17.80. Vadlejch - 87.28 - supera il duo tedesco Rohler - Weber nel giavellotto.
La Perkovic si conferma intoccabile nel disco - 68.44 - la Reese batte nel lungo la Spanovic. L'americana arriva a 6.95, 2cm oltre la solidissima serba.
In chiusura di serata, staffetta 4x100. Vittoria e grande prestazione per la Giamaica. In seconda la Thompson, in quarta la Campbell-Brown, 41"65 al termine. Quarto il quartetto americano, con la Felix, in seconda, preda di un problema muscolare. Cambio ritardato e successiva squalifica. Sul podio, Ucraina e Germania.