Prima finale ad Amsterdam. Europeo di atletica leggera, 10.000 metri al femminile. Veronica Inglese prende il via con il terzo tempo d'iscrizione e conduce gara intelligente. L'azzurra resta nel lotto delle migliori per sei chilometri, poi rifiata e spende le residue energie nella rincorsa finale. Sesta l'azzurra, con il primato personale, 31'37"43. Oro e titolo per Yasemin Can, keniana naturalizzata turca, dominatrice della prova fin dalle prime battute. Intorno al secondo chilometro, la Can allunga e guadagna oltre dieci secondi di vantaggio. Solo nel finale, concede qualcosa alla Félix, argento.
Passaggio del turno nei 400 hs per Lambrughi - 51"06 - e Contini - 51"26 - mentre il miglior tempo è dello slovacco Kucera, 49"56, primato personale. L'Italia piazza tre atleti nella finale dei 3000 siepi. Bamoussa è il primo a scendere in pista, ha coraggio e prende l'iniziativa, ma rischia di compromettere la sua partecipazione con un maldestro superamento dell'ultima riviera. Il tempo è ottimo e consente il ripescaggio. 8'32"54 per lui (PB). Nella seconda batteria, vittoria per Kaya - 8'33"11 - splendido secondo è Chatbi - 8'33"25 - avanti anche Floriani, 8'34"82. Il favorito è il transalpino Mekhissi, sornione in 8'31"42.
Duello nei 200 donne tra Ivet Lalova e Dina Asher Smith. Stesso crono, 22"57, con le rivali a debita distanza. Esce, in modo prematuro, Gloria Hooper. Brutta gara e modesto 23"25. Non è presente Dafne Schippers, qui ad Amsterdam attesa sui 100.
Negli 800 D, la francese Lamote firma il tempo di riferimento - 2'01"60 - da seguire anche Hinriksdottir, Meadows e Lindh. Si qualifica la Santiusti, perfetta nel controllare nella quarta batteria. L'azzurra allunga prima del rettilineo finale, poi attende il ritorno delle avversarie, prima di piazzare l'ultima accelerazione. 2'04"53 e pass in tasca.
Balzo della Spanovic nelle qualificazioni del lungo. La serba è la principale favorita, ancor più dopo l'assenza della Proctor. 6.90 per l'accesso in finale. La tedesca Mihambo si avvicina al terzo giro. 6.76, seconda misura. Nessuna italiana in gara.
Ruuskanen lancia il giavellotto a 88.23 e anticipa i cechi Vadlejch e Vesely, quarto Rohler - 83.98 - il n.1 della specialità. Bonvecchio termina 24°, meglio fa Bertolini. La sua è una prova in crescendo e alla terza tornata trova un discreto 80.58. Mancano 12 cm per acciuffare la dodicesima posizione. Nell'asta maschile, basta il 5.35 per la finale, Renaud Lavillenie è l'unico a superare quota 5.60. Il vantaggio della tedesca Schwanitz nel peso D è evidente. 19.02 per mettere in chiaro le cose ancor prima dell'ultimo atto. Chiara Rosa non va oltre i 16.26, diciottesima ed eliminata.