Alessia Trost non trova - nella cornice di Portland - sensazioni da medaglia. Gara difficile, di rincorsa, con un errore a 1.93, prima della resa tre cm più in alto, dove si decide la gara. Concorso di livello non eccelso, le prime quattro si confrontano a 1.96, è questa quota che assegna oro, argento e bronzo. Nessuna riesce a imporsi in seguito a 1.99. Titolo iridato alla statunitense Cunningham, brava a concludere un percorso netto. Alle sue spalle - con medesima misura - Beitia, Licwinko e Palsyte.
Il lungo maschile incorona Dendy - 8.26 - e respinge Lapierre - secondo a 8.25 - con il cinese Huang che trova, al sesto giro, il balzo che vale il bronzo. Beffato Henderson.
Genzebe Dibaba è l'icona di giornata. Splendida nel suo incedere, spezza la gara dei 3000 con un passo che costringe alla resa anticipata la Defar. Meseret perde la scia e si accontenta della volata per l'argento. Doppietta Etiopia, con la Dibaba che chiude in 8:47.43 e la Defar che precede la Rowbury. Al maschile, titolo a Kejelcha, con Hill e Choge in seconda e terza piazza. Qualche metro dietro il marocchino Iguider. 7:57.21 per Kejelcha.
Centrowitz - 3:44.22 - si aggiudica i 1500 maschili, con i primi tre racchiusi in 15 centesimi. Holusa sul secondo gradino del podio, bronzo è il neozelandese Willis. McLeod sfreccia nei 60 ostacoli. Tempo straordinario, 7.41, per fermare la corsa di Francia. Martinot Lagarde stampa un 7.46 d'argento, poi Bascou.
800 donne alla Niyonsaba - 2:00.01 - infine staffette 4x400. Stati Uniti sugli scudi: oro al maschile davanti a Polonia e Romania, e al femminile davanti a Bahamas e Trinidad.