La mattinata di Zurigo si apre con la marcia 20 km femminile. L'Italia, al via con molte speranze, raccoglie pacche sulle spalle, ma non posti sul podio. Gara coraggiosa di Eleonora Giorgi e Antonella Palmisano, ma al tragurado le azzurre chiudono al quinto e al settimo posto. Impossibile tenere il ritmo delle tre di testa nella seconda e deicisiva parte di gara. Trionfa la russa Alembekova, davanti all'ucraina Olyanovska e alla ceca Drahotova.
In pista le maggiori soddisfazioni giungono dalle batterie dei 200 metri. Marzia Caravelli si prende la rivincita, dopo le sfortunate fatiche degli ostacoli, e conquista la semifinale in 23.27, decimo tempo assoluto. Davanti, con estrema facilità, vola l'olandese Schippers, campionessa europea dei 100. Avanti anche Siragusa e Amidei. Lampi d'Italia, sulla stessa distanza, al maschile. Marani controlla, volgendo lo sguardo per osservare posizione e avversari, e chiude terzo nel suo quarto in 20.65. Meglio di lui Desalu. Lascia in pista ogni stilla d'energia e centra un sensibile miglioramento, fermando il cronometro a 20.55. Lemaitre pare, sui 200, non battibile.
Non tradisce capitan Vizzoni. Nel martello conquista l'ennesima finale prestigiosa. Undicesimo, con 74.26. Miglior misura per il polacco Pawel Fajdek, 77.45, mentre non brillano due dei favoriti, Kozmus e Pars.
Amara eliminazione nell'asta per Giuseppe Gibilisco. Tre errori a 5.40 valgono un mesto ritiro. Per la qualificazione necessari 10 cm in più. Solo due atleti giungono infatti a 5.60, il fenomeno transalpino Lavillenie e Jan Kudlicka.
Nel pomeriggio attesa per la finale del salto triplo e per le semifinali dei 200.