Finito il Round Robin si comincia a fare sul serio all’Ice Cube Curling Center di Sochi dove si giocano le semifinali.
Nella prima semifinale si affrontano due nazioni simbolo del curling: la Gran Bretagna, paese fondatore dello sport, e il Canada, massima espressione del gioco a livello mondiale e sempre a medaglia da quando il curling è sport olimpico.
Le squadre si schierano ovviamente confermando il quartetto del Round Robin: le scozzesi mandano al lancio la Hamilton come lead, Vicky Adams come second, la Sloan come third e la skip Eve Muirhead come fourth. Il Canada invece si dispone con il consueto ordine Mc Ewen,Officer,Lawes,Jones.
Il sorteggio assegna il primo hammer al Canada ma le nordamericane sembrano non sfruttare immediatamente il vantaggio e preferiscono studiare l’avversario. Si va verso un end nullo ma un improvviso e inaspettato errore di Eve Muirhead regala la mano alle canadesi con Jenny Jones che piazza due punti comodi.
Il disastro scozzese si concretizza nel secondo end quando nonostante il martello fosse britannico il Canada strappa un altro punto e tenta la fuga. Ancora imprecisa la skip Muirhead che di fatto non riesce a contrastare un gran colpo della Lawes e si passa sul3-0 Canada. Il terzo end vede una grande reazione britannica che riesce a piazzare due punti sfruttando un doppio errore di Katy Lawes.
Dal quarto end cambia la partita che diventa estremamente tattica ed ogni errore viene pagato caro. Il Canada non sfrutta a pieno l’hammer di mano e piazza solo un punto aprendo di fatto ad una insperata rimonta britannica. Il quartetto scozzese vede risorgere Eve Muirhead ma soprattutto si aggrappa alle perfette bocciate di Vicky Adams che distrugge tutto ciò che la Mc Ewen e la Officer costruiscono. Al termine del quinto end tuttavia la Gran Bretagna ha recuperato solo un altro punto e deve sperare nel miracolo per rimanere in gara.
Il miracolo di fatto arriva con Jennifer Jones che si accontenta di un punto piuttosto che andare a cercare un colpo impossibile che poteva anche diventare fatale per la sua squadra. Tensione alle stelle, decimo end sempre più vicino e lo spettro di poter perdere la chance di giocarsi l’oro dominano il settimo e l’ottavo end che si concludono entrambi sullo 0-0 con l’hammer che rimane britannico. Nell’ottavo end c’è da sottolineare il gran colpo di Jennifer Jones: la skip canadese con un tiro boccia tre stone avversarie chiudendo un potenziale gioco da tre punti britannico che poteva cambiare le sorti della gara; colpo da campionessa che la conferma tra le regine di questa disciplina.
Sul punteggio di 5-3 per il Canada comincia il nono end, mano decisiva per le sorti delle quattro scozzesi alla ricerca di una rimonta ancora possibile. La tattica difensiva ordinata dalla Jones però è impeccabile e cominciano a carburare anche la Lawes e la Officer che fin lì non brillavano per precisione. Eve Muirhead e compagne si devono accontentare di prendere un punto e di andare all’ultima mano in svantaggio con l’hammer alla canadesi.
Ultimo end sentitissimo in cui la Gran Bretagna riesce a costruire qualcosa di buono nonostante le ottime bocciate della Officer. L’ultima stone britannica è ovviamente della Muirhead che ne boccia due con un colpo da campionessa costringendo la Jones a mettere la stone il più vicino possibile al bottone. Da apprezzare il tiro della skip scozzese che era di fatto l’unica via per tenere aperta la partita fino all’ultima stone. Davanti però c’è Jenny Jones che non ha problemi a centrare il bottone e a mettere il punto canadese che vale la vittoria.
Il Canada raggiunge la finale trascinato da una straordinaria Jennifer Jones, di gran lunga la miglior giocatrice del torneo e soprattutto vera leader del team. Il Canada ha condotto la gara sin dal primo end ma ha rischiato qualcosa nella fase centrale della gara per qualche errore di troppo. La Gran Bretagna esce a testa alta e si giocherà la medaglia di bronzo nella finalina. Le scozzesi sono state spesso imprecise ma hanno contrastato fino al’ultimo un avversario davvero fortissimo.