Tempo di primi verdetti per il Circo Bianco ed il Circo Rosa. Il weekend di Soelden, infatti, ha dato le prime indicazioni sull’anno che culminerà con l’appuntamento olimpico di Sochi.
In campo maschile, Ted Ligety ha confermato di essere il miglior gigantista del Mondo con ampio margine sugli avversari. Pinturault e Hirscher sembrano gli unici che potrebbero ridurre il gap dall’americano in tempo per Sochi.
Da segnalare, poi, l’ottima prestazione della squadra francese, capace di piazzare ben 6 atleti tra i primi 11 della classifica. Dietro all’asso Pinturault terzo al traguardo, infatti, hanno trovato una grande prestazione Missilier, quarto pari merito con Svindal, Fanara, Richard, Faivre e Blondin, rispettivamente settimo, ottavo, nono e undicesimo.
Chi invece non può dirsi per nulla soddisfatta è la compagine azzurra. Blardone e soci, complice anche una scarsa forma, hanno deluso alla debutto stagionale. Alla fine il migliore è risultato proprio Massimiliano, che ha chiuso al 17esimo posto una gara tutt’altro che esaltante, ancor più dietro Moelgg e Eisath rispettivamente 25esimo e 26esimo. Fuori alla prima manche Simoncelli e gli altri azzurri.
Se il campione in carica di coppa del Mondo, Hirscher, riesce a mantenersi sulla cresta dell’onda tra gli uomini, non così bene si può dire di Tina Maze. L’assoluta regina delle nevi della scorsa stagione, infatti, è sembrata ancora un po’ impacciata, forse per via di carichi di lavoro non ancora smaltiti, ed ha dovuto accontentarsi della 18esima piazza, a più di 3 secondi dalla vincitrice Lara Gut.
La migliore delle azzurre è stata Nadia Fanchini, 14esima al traguardo. La finanziera bresciana è stata protagonista di una pessima prima manche, con una qualifica ottenuta sul filo del rasoio. Al contrario, durante la seconda prova, Nadia ha dimostrato di essere in grado di confrontarsi con le migliori atlete della specialità, strappando il miglior tempo di manche oltre ad un buonissimo recupero in classifica. L’azzurra ha così commentato la propria prova: “Non sono contenta della mia prima manche. Ho perso l'approccio e ho sciato male. Nella seconda sono stata, invece, in grado di reagire. Questa è sicuramente la cosa più positiva di oggi. Sapevo di non essere andata bene in allenamento, ma la voglia di riscatto era tanta. Il miglior tempo nella seconda manche mi ha dato un'indicazione: ho capito anch'io dove posso arrivare in gigante”
Dietro in classifica le altre azzurre, con Denise Karbon 19esima e Federica Brignone al rientra dal lungo infortunio che ha concluso al 25esimo posto.