Anche qualche giocatore lo ha ammesso: la Roma è arrivata a Bologna già distratta dall’appuntamento di Champions League contro il Barcellona. Normale se ci si pensa, ma in ogni caso la squadra ha lasciato per strada due punti importanti e soprattutto ha dato la sensazione di non essere ancora grande proprio per questo approccio sbagliato. Con il Barcellona servirà la Roma vera, come spiega il d.s. Monchi.

Intervistato dal quotidiano spagnolo Sport, Monchi si è espresso così sulla sfida: “Il Barcellona è la squadra favorita in tutte le competizioni a cui partecipa. Hanno la capacità, la storia e l’obbligo di esserlo. Credo che sia un Barcellona diverso rispetto a quello dell’anno passato. Né migliore né peggiore, ma diverso. Hanno qualità che tutti conosciamo sia a livello individuale che collettivo che la rendono una squadra molto difficile da battere. Ovviamente conoscendo le doti dell’avversario, la Roma deve provare a contrastarle. Ma soprattutto la squadra deve comportarsi da Roma. Abbiamo le nostre qualità, la nostra filosofia e non possiamo rinunciarci. A volte la poca conoscenza di un campionato e di una squadra te la fa sottovalutare, ma credo che nel calcio professionistico (non parlo della stampa) la Roma sia considerata una squadra di valore, rispettata e che con giusto merito si è conquistata un nome nel calcio europeo”.

Impossibile non parlare di Leo Messi“Mi godo la possibilità che abbiamo noi contemporanei di Messi, mi godo il suo calcio come hanno fatto prima di noi chi ha vissuto durante le epoche di Di Stefano, Pelé, Maradona. Da amante del calcio, mi godo il suo gioco. Scoprire giocatori del livello di Messi non è facile perché non ce ne sono tanti come lui”. Passaggio finale dedicato a Cengiz Ünder, tenuto sotto osservazione dal Barcellona, come ammesso di recente dallo stesso Monchi: “Con Cengiz dobbiamo avere pazienza continuando a lavorare giorno dopo giorno, perché è un ragazzo giovane che ha appena lasciato casa sua, ma è vero che i primi passi che sta muovendo sono convincenti. Siamo contenti, dobbiamo continuare a tutelarlo, ma ha una cosa che è fondamentale: la qualità e il calcio”.