Seduta prettamente tattica a "Trigoria", dove la Roma di Di Francesco si sta preparando al meglio in vista della prossima sfida contro il Bologna. Escludendo i lungodegenti Karsdorp e Defrel, la squadra ha iniziato l'allenamento osservando video in sala firmati per poi spostarsi sul campo. Dopo il riscaldamento ed il torello, l'ex tecnico del Sassuolo ha concluso la seduta con esercitazioni tattiche. Le brutte notizie arrivano comunque dall'infermeria, con Lorenzo Pellegrini che non dovrebbe partecipare alla sfida. Tornato acciaccato dall'amichevole contro l'Inghilterra, il centrocampista verrà valutato nelle prossime ore ma la sua presenza resterà comunque dubbiosa fino all'ultimo. 

Secondo le ultime indiscrezioni, la Roma dovrebbe scendere in campo con il 4-2-3-1, modulo ricco di ballottaggi ed incertezze. Già in difesa, i giallorossi scioglieranno solo all'ultimo il nodo riguardante la spalla di Manolas, con Fazio e Juan Jesus pronti a giocarsi una maglia. Nessun problema invece per Florenzi e Kolarov. Dietro il confermatissimo Edin Dzeko, l'unico certo del posto è Radja Nainggolan, mentre sia Perotti che El Shaarawy potrebbero partire dalla panchina. Reclamano un posto, infatti, Gerson e Schick, senza dimenticare Under. Altro calciatore certo del posto, Alisson, diventato uno dei migliori portieri della Serie A grazie ad una serie di prove di spessore. 

Parlando proprio del portiere brasiliano, Monchi ha allontanato le voci di una separazione della Roma: "Se penso ad un futuro di Alisson alla Roma per trenta anni dico di no, se invece penso ad un futuro di una settimana dico di sì o se mi chiedete per il prossimo anno dico di sì. Noi non abbiamo la necessità di venderlo". E sulla grande incognita Schick: "Sappiamo che è un calciatore ancora giovane e ha bisogno di un percorso di crescita, ma le qualità non gli mancano. Magari quando arriverà a 40 milioni come valutazione tutti saremo più convinti che li vale. Anche lui non è convinto ancora. Dani Alves è stato un anno e mezzo un giocatore normale, e i tifosi non erano contenti. Poi è diventato importante. C’è una parola fondamentale: adattamento"