E' un mese complicato quello che sta vivendo la Roma dallo scorso venti dicembre. Se tante parole si erano spese in favore dei giallorossi nei primi due, tre, mesi di stagione culminati con il primo posto nel girone di Champions League, è innegabile che dalla fine dello scorso anno la squadra capitolina stia vivendo un periodo di flessione. Mancano i gol, ma soprattutto manca quella solidità difensiva che aveva caratterizzato la stagione della Roma fino a Dicembre e che aveva elevato Alisson a miglior portiere del campionato. I clean sheet autunnali sono ormai un ricordo e presto la situazione potrebbe peggiorare.
Un grande problema di questo momento riguarda infatti la catena di sinistra della difesa romana. Aleksandar Kolarov, giocatore che ha trascinato la baracca in autunno, è in netto calo fisico, fattore da considerare quando si prende un giocatore trentaduenne e lo si fa giocare ogni partita in un ruolo che, nello schema di Di Francesco, prevede un grandissimo dispendio di energie. Delle ventotto partite disputate, infatti, il serbo ne ha giocate ventisei da titolare e quasi senza essere mai sostituito, un minutaggio che col procedere dell'annata è normale si faccia sentire. L'alternativa all'ex Manchester City è sempre stata Emerson Palmieri, ma il brasiliano naturalizzato italiano era di rientro dalla rottura del legamento crociato e non ha mai dato certezze al tecnico ex Sassuolo. Ora quest'ultimo è con le valigie in mano direzione Londra, sponda Blues, un affare scorporato da quello Dzeko e che si farà a prescindere dalla volontà del bosniaco.
La partenza dell'esterno brasiliano lascia una voragine nella rosa romanista, ma ciò che dovrebbe preoccupare di più è che Monchi non stia cercando un valido sostituto. L'idea è quella di affidarsi alle soluzioni presenti in casa, vale a dire Bruno Peres e Juan Jesus. Entrambi, però, sono lontani parenti di quelli visti in passato, soprattutto l'ex Torino che con le ultime prestazioni ha fatto sollevare dubbi sulle reali capacità che possiede, e non possono essere delle valide risorse per una squadra che vuole puntare allo Scudetto ed alla qualificazione in Champions League senza passare dalla tagliola dei preliminari. Più che la partenza di Dzeko, comunque sottotono rispetto allo scorso anno, è questa situazione che dovrebbe preoccupare il tifo giallorosso.