Una partita disputata con calma e cinismo, senza dimenticare quella pericolosità offensiva che è ormai diventata una costante. E' questo il sunto di Roma-Lazio, caldissimo derby vinto dai giallorossi per due reti a due. Intervistato da Premium Sport poco dopo la vittoria, importanti le parole di Eusebio Di Francesco, sempre più a suo agio sulla delicata panchina capitolina: "E' una grande soddisfazione per noi - ha detto - e per come abbiamo affrontato la gara concedendo poco. Poi c'è stato quel rigore ma fino a quel momento c'è stato un predominio della Roma. Fino al rigore c'era stato un grande predominio nel gioco e nelle aggressioni, che ci ha fatto vincere la partita".

In merito agli aspetti più tecnici, l'ex allenatore del Sassuolo analizza cosa è andata e cosa, invece, è da rivedere: "Per poter giocare in un certo modo devi avere una buona condizione fisica, non si può rimediare sulle ripartenze. Nel primo tempo abbiamo concesso poco-nulla, nel secondo abbiamo cambiato passo, specie nei primi 20' in cui abbiamo messo la Lazio nella sua metà campo, meritando a mio modo di vedere il risultato. Quando abbiamo iniziato le pressioni, scalando uomo contro uomo, mi è piaciuto, sapendo che gli avversari avevano nella verticalità l'arma migliore. Dovevamo essere più cinici nell'ultimo passaggio, nel primo tempo abbiamo cercato poco la verticalità".

Inevitabile, poi, il passaggio sull'obiettivo-scudetto, allontanato da un sapiente Di Francesco: "E' una Roma che deve lavorare tanto ma è in grande crescita. Nessuno ci ha messo nella lotta Scudetto all'inizio e a me va benissimo. Dobbiamo rimanere più attaccati possibili al treno delle prime della classe". Il tecnico giallorosso ha in seguito parlato di due suoi calciatori: "Nainggolan lo chiamano Ninja ma davvero aveva uno stiramento otto giorni fa per farvi capire che capacità di recupero ha e di sopportazione del dolore ha. Lo chiamerei supereroe. Florenzi? Era solo appesantito, dopo aver giocato con la nazionale e poi una gara come quella di oggi, era affaticato e ci sta perché ha dato tanto anche oggi".