La stagione della Roma sta per decollare: il nuovo tecnico Eusebio Di Francesco si ritroverà con tutta la squadra a partire da giovedì. Il neo-allenatore giallorosso è intervenuto ai microfoni de Il Centro per fare chiarezza su diversi aspetti, tra i quali anche il suo rapporto e la posizione di Francesco Totti.
"Sarà un grande anno. Sono sereno e convinto, non sono un grande sognatore, ma arrivare ad allenare la Roma è stato un po’ come il percorso che ho fatto da calciatore, sono partito dal basso e ho fatto le mie esperienze per arrivare a questa grande possibilità che cercherò di sfruttare al meglio", ha ammesso l'allenatore ex Sassuolo.
Immancabile domanda su Totti e sulla propria posizione: "Insieme a Francesco abbiamo parlato anche ultimamente, sarei contento di averlo vicino per le sue capacità e per la sua conoscenza dell'ambiente. È ovvio che poi l'allenatore lo faccio io e scelgo io, ma avere accanto un uomo e un personaggio del genere sarebbe importante. Ci siamo sempre sentiti in questi anni, anche se non ho avuto la fortuna di allenarlo. La sua gestione nell'ultimo anno? Le situazioni bisogna conoscerle dall'interno...".
Un parere anche sullo staff: "C'è Danilo Pierini, che conosco dai tempi del Val di Sangro e da allora è un mio stretto collaboratore. Poi c'è Nicandro Vizoco, non sarà con me invece Franco Giammartino, la Roma ha un centro americano che lavora dal punto di vista della metodologia del lavoro e non vuole rompere gli equilibri, ma Franco verrà a lavorare con me in futuro. Poi c'è Stefano Romano, che ha avuto la sua prima esperienza da allenatore professionista ed è cresciuto bene, ha tanta voglia di imparare. Allenerà la tecnica? Diciamo che in Serie A i giocatori dovrebbero già averne tanta, di tecnica, ma la ripetitività migliora. Vi assicuro che parteciperanno anche i più vecchi, ho visto Cannavaro che a 35 anni si allenava sulla tecnica... Significa che si può sempre migliorare".
Infine, passaggio anche sul futuro e sulle carenze della squadra: "Io una risposta posso darla solo sul lavoro. Da parte mia posso portare il mio modo di vedere calcio. Noi dobbiamo creare un gruppo più unito possibile che compatti società, squadra, ambiente e che dia dei messaggi importanti, poi sappiamo che tutto dipenderà dai risultati. Io ho avuto la fortuna di vincere uno scudetto a Roma e ho vissuto in un grande gruppo. Per ricreare qualcosa di importante bisogna ambire a questo".