Vincere domani per un balzo praticamente definitivo, calendario alla mano, verso il secondo posto. La Roma arriva allo scoglio finale di questa sua strana stagione: la Juventus. E per mister Spalletti, con l'aria di un addio già scritto, arriva il tempo della consueta conferenza di vigilia. I nodi da sciogliere e le ambizioni sono stati tracciati nel suo report alla stampa. Ne riportiamo i tratti salienti.
La Roma ha fatto un girone di ritorno di grande livello, che ha fruttato 43 punti, tanti, molti... gli stessi della Juventus. Ciò è motivo d'orgoglio per il mister: "Aver fatto dall'andata con la Juve ad oggi lo stesso numeri di punti loro, significa che entrambi abbiamo lavorato bene, molto. Loro però sono avanti, e penso che se ci fosse stata una squadra capace di insidiarli maggiormente, loro sarebbero andati ancora più forti. Invece hanno potuto anche gestire alcune partite, evitando di dover mettere tutta la forza su una sfida. Le partite infatti non si motivano tutte allo stesso modo, e a volte gli atleti hanno bisogno di spingere più o meno. E su questo loro sono bravissimi, perché creano sempre il clima giusto di fronte alle partite. In generale hanno detto più volte sul campo che sul discorso scudetto non ci si poteva mettere mano". Per Sarri si pone la questione della contemporaneità tra Napoli e Roma: "Sono d'accordo, è giusto - dice Spalletti - però le ultime di campionato andrebbero fatte tutte in contemporanea".
Out Strootman e Dzeko, la Roma è in allarme anche su altri fronti, ma la chiave è l'allenamento post conferenza: "Perotti e Nainggolan saranno fondamentali e tra poco nella rifinitura li voglio valutare per bene. Non posso perderli perché sono forti e fondamentali. Al momento non ho una risposta sicura, devo rivederli." E su Dzeko: "Edin ci mancherà perché è l'attaccante della Roma, ci abitua a un gioco che punta ai suoi gol, ma la squadra ha anche altre possibilità. Non dobbiamo prendere scusanti, troviamo un altra soluzione in campo e prepariamoci a questa gara fondamentale perché vincere ci da praticamente in mano il secondo posto in classifica. La visuale di domani deve essere su quello e basta".
Il lavoro della Roma durante l'anno, ora che si può valutare quasi con completezza, resta di puro valore: "Noi abbiamo fatto un ottimo lavoro di squadra, abbiamo provato a salire in classifica. Loro però hanno disinnescato i nostri tentativi. Poi noi, per colpa mia, abbiamo perso partite di troppo. Dovevamo perdere alcune partite in meno. Però servirà la continuità di lavoro, con scelte dolorose, difficili...solo così si migliora, e nemmeno così sei sicuro di riprendere la Juve. Ma non è l'aspetto dei soldi il tutto, perché non è solo quanto spendi il punto, è tanto altro. E la Juve è più avanti, in questo momento in cui ci troviamo".
"Il pienone per la gara di fine campionato (l'ultima di Totti, nda) non mi infastidisce per nulla, sono contento del tanto pubblico allo stadio. I nostri nuovi calciatori hanno vissuto poche volte l'affetto forte dell'Olimpico. Io ho avuto la fortuna di viverlo, e per me è un piacere. Mi dicono che è tutto esaurito per l'ultima...e io sono contento per l'entusiasmo. Nessun fastidio."
Sul finale di conferenza, una battuta, che ai più non passerà inosservata: "Lavorare con Sabatini? Se capitasse di nuovo, perchè no? Ci siamo trovati d'accordo su molte cose...".