La Roma è pronta a disputare un derby di vitale importanza. In palio ci sono punti pesanti per consolidare il secondo posto e provare a riaprire il discorso scudetto (vincendo sarebbero 6 i punti dalla Juventus, con uno scontro diretto da disputare all'Olimpico). La conferenza stampa di Luciano Spalletti è terminata da pochi minuti e nelle dichiarazioni del tecnico toscano c'è tutta la voglia e l'intenzione di crederci fino alla fine.
Tanta emozione, non può che non essere così. Una domanda particolare che fa ritornare in mente un derby di 12 anni fa: "Le emozioni sono state molte, sono molte adesso. Il derby dà grande emozione, è una cosa bella da giocare e da vivere. E poi a me piace emozionarmi. Anzi, secondo me ho a che fare con una squadra che si emoziona e per questo mi sono trovato bene. Attraverso le emozioni si esprimono più cose, si prendono forme diverse, si comunica con più forze. Il derby è una cosa bellissima, da gustarsi. Faremo così anche stavolta".
Una Lazio che negli ultimi derby è stata abile a chiudersi e ripartire. Spalletti lo sa e ci tiene a precisarlo: "Penso di sì. Non solo in queste due partite la squadra di Inzaghi ha avuto quell'atteggiamento. È un ragionamento collaudato che richiama le qualità dei nostri avversari. Inzaghi è stato bravo a mettere insieme un po' tutto, a volte facendo anche a meno del singolo e rinforzando il ragionamento del collettivo. Il collettivo dice che con questo 3-5-2 hanno sostanza in fase difensiva perché chiudono ogni spazio e gli rimane questa imprevedibilità negli spazi perché davanti hanno giocatori che in campo aperto creano problemi a chiunque. Basta vedere il calcio proposto e la classifica che hanno. Hanno fatto un grande lavoro. E quindi probabilmente sarà simile la partita che verrà fuori".
Come sta De Rossi? Domanda importante con una risposta altrettanto importante: "Se rifarà vedere le cose che ha fatto vedere sarà recuperatissimo e importante per noi". Campionato chiuso? Forse, ma Spalletti ci tiene a ribadire che i suoi ragazzi continueranno a lavorare con la speranza di qualche passo falso della Juventus: "È chiaro che continueremo a fare il nostro dovere. Ci siamo fatti un bel mazzo in questa stagione, non lasceremo niente di intentato. È chiaro che poi c'è la valutazione dei punti di differenza dalla Juventus, è una valutazione che va fatta in modo obiettivo. C'è margine per poter recuperare qualche punto e cercheremo di fare quello e di volta in volta vedere a che distanza siamo. 90 punti sono tantissimi, l'anno scorso mi sembra che nel girone di ritorno ne facemmo 46, che voleva dire 92 se fossi partito dall'inizio. Mi verrebbe facile difendermi ora su quella stagione di Ranieri, per cui si dice che se ci fosse stato dall'inizio avrebbe vinto il campionato, se l'anno scorso ci fossi stato io dall'inizio avremmo vinto il campionato. Non era la mia squadra come quella di quell'anno lì com'era la sua, quest'anno ho messo mano a questa squadra, l'ho voluta così, naturalmente con quello che si poteva fare in quel momento. Però è stato fatto molto, è venuta fuori una bella squadra, riuscire a fare questa quantità di punti è un obiettivo importantissimo. Se poi riuscissimo anche a raggiungere questa seconda posizione sarebbe tanta roba, perché la Juventus ha fatto vedere di essere tostissima, fortissima, per certi versi imprendibile. Arrivare dietro alla squadra che lotta per la Champions League vorrebbe dire aver fatto grandissimi risultati. È un po il discorso sulla partita. Il campionato è un grande box da riempire, dentro ci sono tante partite che sono altrettanti box che vanno riempiti di numeri importanti. E riuscire ad arrivare secondi è segno che ci abbiamo messo della sostanza, degli elementi. I calciatori hanno corrisposto alle aspettative, hanno lavorato in modo serio, professionale. E se riuscissimo a fare quei punti lì gli vanno fatti i complimenti".
Qualche commento anche sul nuovo ds giallorosso, Monchi: "In questo momento siamo attenti a quello che deve essere il finale di campionato, all'importanza di difendere questa posizione e di arrivare secondi. Ci siamo conosciuti, ho avuto la stessa impressione che mi avevano fatto fare parlandomene le persone che lo conoscono. Una bella persona, un bel professionista, messo accanto a un altro grande professionista come già avevamo, sapranno collaborare al meglio per il futuro della Roma. Quello che diventa fondamentale è arrivare secondi. Niente ci può disturbare dall'attenzione per questo obiettivo, niente. Abbiamo queste cinque partite che possono determinarci molto e vogliamo finire al meglio questo campionato".
El Shaarawy è un calciatore che si sta ritagliando un ruolo importante nella Roma. Tre assist a Pescara gli hanno regalato la conferma nell'undici titolare: "Qualsiasi calciatore ha le sue qualità, i suoi piccoli punti deboli. Però lui è un calciatore forte, sa attaccare spazi, copre, ripiega le lunghe distanze in pochi secondi. È importante per la classifica che abbiamo e per la Roma. A Pescara ha fatto bene, è giusto metterlo in evidenza, che si tenti di dare consigli per domani, ma la formazione la dirò all'ultimo momento e fino all'ultimo momento mi prendo tutto il tempo possibile per non sbagliare".
Ultimo derby per Francesco Totti? Situazione incerta: "Non lo so, non ho chiesto niente alla società né a lui. Spero di no se volesse continuare, ma dal passato che ha, da chi è, da come si chiama, anche se facesse un altro lavoro, se lavorasse in un'altra realtà il derby di Roma sarà sempre un viverlo direttamente. Emotivamente sarà sempre coinvolto e parteciperà da qualsiasi posizione, luogo del mondo".
La Roma, vincendo, otterrebbe almeno i playoff di Champions League per il secondo anno consecutivo, obiettivo stagionale ampiamente centrato: "Stagione positiva? Sono molto soddisfatto del percorso, degli elementi in questo percorso. Al di là del risultato che abbiamo ottenuto, l'importante è quanto ci siamo impegnati, come abbiamo difeso la Roma da tutto quello che ci giocava contro. Abbiamo fatto il massimo sempre, è vero che a volte abbiamo rallentato, però la Roma ha fatto un percorso dall'anno scorso fino ad adesso un percorso da rimarcare, da elogiare e da evidenziare. Perché non ha mai mollato, è sempre stata lì anche nel momento di difficoltà e ha trovato la soluzione per riproporsi da squadra di rango con grande capacità e sicurezza".
Infine, una considerazione anche sulla famose frase di Spalletti "resto solo se vinco": "Per quanto mi riguarda, la lunghezza dei contratti non ha importanza. Non conta quanto siano lunghi, da rinnovare, se incorniciati bene o no. Contano le cinque partite. Per quanto riguarda l'orario sono d'accordo con Inzaghi, il derby meriterebbe la ribalta delle grandi luci, dell'attenzione con tutti i contorni più belli. Le partite giocate in notturna hanno un sapore differente, con la temperatura potrebbe calare il livello di spettacolo e avrei preferito giocare in notturna. L'allenamento si fa alle 17:00 perché è meglio in funzione della tipologia. Non abbiamo da correre, dobbiamo mettere a puntino il discorso tattico, l'equilibrio in alcuni momenti. Bisogna parlarne, l'orario che ho scelto va benissimo per quello che devo sviluppare. Però giocare alle 12:30 non ci coglierà di sorpresa, ci faremo trovare pronti".