Diego Bortoluzzi non vuole arrendersi allo scempio che si è visto, in parte anche sotto la sua gestione. La sconfitta pesantissima rimediata contro la Lazio - e calmierata solo dalla doppietta di Rispoli in avvio di ripresa - difficilmente può rientrare tra le sue responsabilità, ma resta comunque uno dei momenti più brutti di un campionato, che di per sè non sarà indimenticabile per il Palermo, se non in negativo. Ecco perchè il tecnico veneto considera la partita di domani contro la Fiorentina una buona occasione per provare a salvare almeno un briciolo di dignità: "Nella mia vita e carriera ho sempre lavorato puntando alla professionalità, ciò significa che le sconfitte vanno accettate e ciò che deve essere importante è reagire in maniera positiva. Una partita del genere lascia dei segni, ma i giocatori devono scrollarsi di dosso questi segni e far si che queste cose non accadano più, anzi mettere il doppio dell’attenzione nella partita successiva. Quando succedono queste cose, ognuno può dire quello che pensa, io le risposte le aspetto dai ragazzi. Solo con l’applicazione nel lavoro puoi cambiare e reagire. Ognuno di noi deve fare di più, giocatori e non".
L'unica cosa certa riguarda la retrocessione in serie B, che potrebbe diventare ufficiale già domani qualora i rosa non dovessero recuperare punti nei confronti dell'Empoli, impegnato in casa contro il Sassuolo. Bortoluzzi sa perfettamente che non ci sono chances per evitare la discesa tra i cadetti, ma chiede comunque ai suoi ragazzi di tirare fuori l'orgoglio: "La retrocessione è già in aria da tempo. C’era soltanto speranza, ma dopo il Bologna non ci sono stati più spiragli, è quasi definitiva. Questo blocco adesso vien meno e può anche essere una cosa positiva. Siamo in Serie A e ci sono altre 5 partite davanti, ma gli stimoli se non te li da questo, non so cos’altro. Ciascun giocatore deve farsi vedere pronto e capace di far parte del Palermo del prossimo anno. Bisogna dare il 100% qualsiasi sia il risultato e la situazione, ognuno deve avere un obiettivo anche in questa fase".
Le parole di Paul Baccaglini hanno riecheggiato nello spogliatoio, considerando anche il fatto che il nuovo presidente del Palermo ha parlato chiaramente di rivoluzione che avverrà durante l'estate, a maggior ragione con l'arrivo dei nuovi soci. Questo il pensiero del mister a riguardo: "Questo spetta alla società e chi rimarrà qui bisogna vederlo in campo, anche in queste situazioni difficili. Vedere personalità forti in questo periodo è una cosa di cui la società terrà conto. Loro ci mettono del loro meglio per salvare il finale di stagione. Io guardo i giovani con un occhio diverso perché rappresentano il futuro, ma da tutti mi aspetto risposte in allenamento e se ci sono, giocano. Ma guardo anche alla partita che vado ad affrontare, non vale solo la futuribilità".
Altre dichiarazioni che hanno in un certo senso scosso l'ambiente attorno al Palermo, sono quelle rilasciate a metà settimana da Alessandro Diamanti. In tal senso, Bortoluzzi fa capire che non saranno determinate parole a fargli cambiare idea sull'eventuale schieramento del fantasista pratese nelle ultime giornate di campionato: "Non voglio e non posso farmi condizionare da fattori esterni, come le sue dichiarazioni. Io ho visto la voglia nei ragazzi e di offrire il 100% in questo finale di stagione, quindi, sull’atteggiamento non ho altro da dire. Gli aspetti fuori dal campo non mi interessano". Si parla anche di Roland Sallai, la "vittima" del primo tempo pessimo dell'Olimpico, con tanto di sostituzione dopo appena 25 minuti: "Sallai l’ho tolto per calmare l’ondata che ci stava travolgendo. Lui come gli altri deve far vedere le sue capacità, ma anche il comportamento all’interno dello spogliatoio e della squadra".
Si parla anche di campo, dunque, con una Fiorentina che arriva al "Renzo Barbera" con rinnovate speranze di approdare in Europa. Bortoluzzi sa bene quanto possa essere importante giocare di squadra per evitare un'altra umiliazione contro una squadra in forma e soprattutto in fiducia: "I moduli non sono importanti, è importante che ciascuno si applichi in ogni fase di gioco. L’importante è l’atteggiamento che i ragazzi hanno, questi sono gli elementi fondamentali. Dobbiamo difenderci in 10 e, magari non attaccare in 10, ma in più possibili. I giocatori dovranno essere concentrati sulla partita, la situazione ambientale sarà quella che sarà, perché se la sono creata in un’annata così, ma dovranno isolarsi dall’ambiente. In porta non ci sono gerarchie, le risposte vengono dalla settimana e dal lavoro sul campo. Io penso che come allenatore devo essere me stesso e devi essere convinto di quello che fai. Altri non credono che le urla possano servire, ma ci sono giocatori che bisogna esporsi in un determinato atteggiamento, altri con i quali parlare vale molto di più. Non so se le urla potevano bastare per questa squadra, possibile che qualche strigliata all’interno dello spogliatoio avrebbe cambiato le cose".