A caccia della rimonta alla Lazio. La Roma di Luciano Spalletti si affaccia al derby di ritorno di Coppa Italia, che vede i giallorossi partire con un handicap di due reti, quelle dell'andata, che rendono ancor più ripida la strada che porta verso la finale della competizione nazionale. Il tecnico di Certaldo crede tuttavia fermamente nelle potenzialità della sua squadra e, alla vigilia della sfida, lo ha ribadito in conferenza stampa.
“Questa volta hanno vantaggio loro, sono stati più bravi e sono in vantaggio. Però io sto con la mia squadra sempre, giochiamo per passare e siamo convinti delle nostre possibilità. Situazione simile a quella contro il Lione, se può aiutare averla già affrontata? Aiutano tutte le partite affrontate. Se vediamo i numeri la Roma ha coerenza nell'affrontare le gare in maniera collettiva. Deve ripetere quanto fatto fin qui. Visto che non siamo passati contro il Lione servirà qualcosa di più. Però in quella gara sono state fatte cose molto bene. È stata fatta l'intensità, l'equilibrio quando si perde il pallone, che serve a non prendere le ripartenze. La Lazio ha corsa, soprattutto gli attaccanti, per cui il gioco fatto con uomini intorno al pallone capaci di soffocare le loro ripartenze. Non sarà facile, un po' per le loro qualità, hanno tranquillità nel giocare dopo il 2-0, però noi abbiamo la forza e la struttura mentale di forzare questa partita e avere allo stesso tempo la capacità nel non cascare nei tranelli".
Servirà una gara perfetta, impeccabile in fase difensiva, come in quella realizzativa. Il tecnico guarda così al tipo di partita che si aspetta dagli avversari, prima di esprimere un parere sulla designazione di Rizzoli: “Sarà molto simile all'andata perché hanno trovato il vantaggio. Noi saremo pronti anche a cose differenti. La nostra voglia di risultato va oltre l'organizzazione tattica loro. Pronti a tutto, sempre. Rizzoli? Penso che la nostra categoria degli arbitri sia una delle migliori se non la migliore. A me va bene qualsiasi fosse stato scelto. Quello che spero è che ci sia un tempo effettivo che assomigli alla media normale delle partite. Alcune si giocano in 50 minuti di tempo effettivo, altre in 60, dieci minuti possono essere fondamentali. Però sono tranquillissimo perché noi abbiamo direttori di gara di assoluta qualità. Sanno l'importanza della partita e sanno gestirla”.
Un aspetto che può spingere la Roma, sarà sicuramente il ritorno della Curva Sud al fianco dei giallorossi. Il commento di Spalletti a riguardo: “Può incidere molto ma noi dobbiamo creare le condizioni per farli essere determinanti, possono esserlo. Noi dobbiamo far vedere il nostro, dalla voglia che hanno i tifosi riusciranno a trasferire qualcosa, ma noi dobbiamo essere i primi un passo per fargli aspirare il pallone in porta. Risucchiare? Si può usare spingere, o risucchiare, dipende da che parte giochi”.
Si guarda anche agli aspetti di campo, con la difesa a quattro, se Fazio dovesse essere della gara, che rappresenta uno dei tarli principali per il toscano. Inoltre, sull'assenza di De Rossi e sull'utilizzo di Paredes, continua così: “Sicuramente questa difesa ci ha fatto fare tanti numeri, non dipendiamo da un calciatore solo, anche se a Dzeko si devono fare i complimenti. Ma il collettivo è fondamentale. Abbiamo possibilità di scelta, possiamo cambiare qualche giocatore e anche schema tattico. Tenteremo di trovare la soluzione migliore. Paredes? Si, il tiro da fuori può essere una qualità che ti da aperture. Dato che sono in vantaggio mi immagino faccino una partita chiusa, il tiro da fuori diventa importante, che ce l'ha anche Nainggolan che lascia andare roba pesante. Anche Strootman da fuori, lo stesso Grenier con le punizioni. Oggi valuteremo bene De Rossi ma siamo nelle condizioni di scegliere bene”.
Infine, si torna anche sulla frase pronunciata dal tecnico nella scorsa conferenza stampa, quando annunciò di andar via se non dovesse vincere qualcosa in questa stagione. A tal proposito, Spalletti chiosa con una precisazione in tal merito: "Io non tiro a campare, tiro a vivere. So cosa dico sempre. In questo caso mi riferivo a una determinata partita, e quindi dico cose che riguardano quella partita. Questa sarà una partita importante, ma dopo ci saranno altre partite altrettanto importanti. Questo vale fino a questa partita qui, dopo c'è una linea e si ragiona in maniera diversa. Prima del derby dovevo determinare l'attenzione sull'Empoli, ora si pensa al derby. Siccome i miei giocatori mi vogliono bene, faranno di tutto per determinare questa possibilità".
"Il mio futuro? Dopo la partita di domani se ne può parlare. I miei giocatori sanno quanto sarà importante. Per noi è una linea importante che può determinare molto. Il mio tentativo era motivarli per domani, che determinerà una finale. C'era rischio con l'Empoli di essere poco concentrati, e gli è stato chiesto di vincere. A me stava bene pensare a domani ma dovevano vincere prima contro l'Empoli. Hanno vinto, ora l'attenzione serve tutta a domani. Sarebbe la ciliegina su una torta costruita benissimo, una torta gustosissima”.