Il feeling tra il gol ed Edin Dzeko è tornato, quest'anno, ad alti livelli. Dopo una prima stagione nella Roma tra alti e bassi - soprattutto bassi - l'ex Manchester City e Wolfsburg sembra quest'anno in stato di grazia. Il bosniaco può già vantare uno score di 29 reti, in particolare otto di queste sono arrivate in Europa League, soprattutto con due triplette, contro Viktoria Plzen e Villarreal.

"Segnare tre gol in una partita non è facile, ma quando succede in Europa League so di aver fatto qualcosa di grande". Così ha spiegato il numero nove giallorosso in un'intervista rilasciata a Uefa.com. "Mi motiva molto e voglio continuare a segnare. Per ora ho segnato solo due triplette in Europa League, ma spero che ce ne siano tante altre".

Tanti gol speciali, soprattutto per la propria famiglia e la propria figlia Una, riguardo la quale il bosniaco racconta un aneddoto: "Quando ho segnato la prima tripletta contro il Viktoria Plzeň ho portato il pallone a casa, Una l'ha preso subito e non voleva lasciarlo andare: ci ha giocato tutto il giorno. Allora, ovviamente, le ho dedicato la seconda tripletta".

Domani sera, Dzeko e compagni saranno di scena in terra francese, sul campo del Lione, per la gara d'andata degli ottavi di finale di Europa League. Nell'ultima trasferta, al Madrigal contro il Villarreal, è arrivata proprio quella seconda tripletta, a conferma di uno stato di forma che, come ammette lo stesso giocatore, non aveva forse mai vissuto: "Ho 30 anni, quasi 31, e ammetto che forse questa è la miglior stagione di sempre. Non sento i 30 anni. Sono in forma e sono pronto, ma non è un caso. Lavoro molto, prima e dopo l'allenamento".

Limpido il rapporto col gol, limpido il rapporto con il proprio capitano, Francesco Totti. In chiusura di intervista, la punta parla anche del numero dieci, di quanto significhi per la città e per la squadra: "Per la Roma significa tutto. Quando non gioca dall'inizio, i tifosi impazziscono appena lo vedono scaldarsi e lo stadio si infuoca. Totti è una leggenda di Roma e della Roma, ma quando ci parli non diresti mai che è una star perché è simpatico e tratta tutti bene. È semplicemente un onore giocare con lui".