Ci sono partite che indubbiamente contano più di altre, partite che fanno la differenza tra una buona squadra e un'ottima squadra e che dimostrano se si possa o meno veramente competere ad alti livelli; la partita che attende la Roma è una di queste. I giallorossi hanno mille motivi per essere preoccupati: dalla bassa affidabilità europea ampiamente dimostrata alla difficoltà specifica di una trasferta, quella in casa del Villarreal, che non può far dormire sonni tranquilli al popolo giallorosso. Malgrado ciò ci sono altrettanti motivi per guardare alla partita odierna con fiducia: su tutti la rinnovata solidità difensiva che nelle ultime partite ha permesso di incassare veramente pochi gol grazie a un trio, Manolas-Rudiger-Fazio, che sta garantendo solidità e leadership oltre che al periodo di forma pazzesco di Szczesny.
COME CI ARRIVANO I GIALLOROSSI- La Roma arriva da una serie importante di vittorie (escludendo l'incidente di Genova) in cui ha evidenziato una consapevolezza nuova, un'efficacia meno legata allo spettacolo e più legata alla concretezza: se fino a due mesi fa la squadra capitolina si distingueva per il suo gioco spettacolare e valanghe di gol, dopo la partenza di Salah ha sviluppato una solidità difensiva maggiore a discapito del numero di gol realizzati. Ulteriore conferma di questo sembra essere la partita con il Crotone dove malgrado un primo tempo sottotono gli uomini di mister Spalletti hanno corso davvero pochi rischi, chiudendo ogni varco grazie soprattutto a un Kevin Strootman particolarmente in ripresa.
LA PROBABILE FORMAZIONE- Teoricamente, ascoltando le voci di corridoio e la conferenza di Spalletti, si può ipotizzare che la Roma giocherà in formazione tipo con la sola eccezione del portiere; è quindi chiaro che malgrado il tour de force che attenderà la squadra da qui a fine mese Spalletti non intenda fare turnover. Premesso ciò quindi si può immaginare una Roma disposta col solito 3-4-2-1 con Alisson in porta, Rudiger, Manolas e Fazio dietro; Peres, De Rossi, Strootman e Palmieri a metà campo; Perotti e Nainggolan dietro a Dzeko.
I PRECEDENTI- L'ultimo e unico precedente risale al 2003/2004 nella stessa competizione europea, che allora si chiamava Coppa Uefa, ed è favorevole agli spagnoli che all'epoca si imposero per due reti a uno grazie alle segnature di Jose Mauri e Anderson.
LE CHIAVI TATTICHE- Premettendo che gli spagnoli fanno una dannata fatica a segnare (non segnano 3 gol in una partita dalla trasferta di Gijon del 17 dicembre) va parimenti sottolineato come gli uomini di Escribà siano maestri nel pressing e concedano davvero pochi gol (non subiscono 3 gol dal 4 gennaio ). Questo quadro prefissa un punto cruciale nella partita della Roma: la transizione offensiva sarà importantissima in quanto dovrà essere particolarmente efficace per aggirare il pressing degli spagnoli. Le soluzioni in questo senso saranno due: il primo espediente potrebbe essere quello di cercare il lancio lungo per Salah o per la testa di Dzeko così da fare salire velocemente la squadra, costringendo a faticose corse all'indietro gli uomini in maglia gialla; il secondo espediente è sicuramente quello di operare una trasmissione di palla veloce e caratterizzata da numerosi cambi di gioco, questi ultimi potrebbero essere la chiave per far correre a vuoto gli avversari prima di colpirli.