Torna a vincere, dopo il KO di Marassi, la Roma di Luciano Spalletti. Vittoria bella e convincente, sotto tutti gli aspetti del gioco, quella che i capitolini hanno confezionato ai danni di una Fiorentina quasi mai in partita, irretita dall'intensità e dalla veemenza della pressione giallorossa. Il gol di Dzeko ha dato il la al successo a fine primo tempo, prima del raddoppio di Fazio nella ripresa e dei gol del definitivo 4-0 di Nainggolan e ancora del bosniaco, che permettono alla Roma di riappropriarsi del secondo posto in classifica alle spalle della Juventus. Ai microfoni di Sky Sport, nel post gara, il tecnico toscano ha analizzato i temi del match, sottolineando la grande prova della sua formazione.
"Atteggiamento ottimo. Dopo i primi venticinque minuti siamo diventati più aggressivi, abbiamo rischiato, accettando i loro uno contro uno a tutto campo. Da un punto di vista fisico gli siamo passati sopra, anche se ad inizio partita ci hanno messo in difficoltà liberando spesso l'uomo che si inseriva spesso. Poi nel secondo tempo molto bene, abbiamo vinto tutti i duelli, oltre a mantenere bene la lucidità per andare a far male davanti".
Una partita splendida per tanti interpreti, tra i quali Emerson, migliore in campo, ma anche De Rossi: "Il suo rinnovo? Secondo me è una cosa di cui si deve parlare, ma poi la società ha i suoi numeri a disposizione e valuterà. Per l'allenatore è facile, ma non è così che funziona. Ne parleranno con i tempi giusti. Daniele in base al suo potenziale ed alla sua importanza incarna lo spirito romanista, che fa sempre comodo avere dalla propria parte". Inoltre, sul ritorno di Salah e sul cambio di modulo dopo la sua partenza: "E' chiaro che qualcuno deve star fuori, ma come può stare lui fuori. Si tiene in conto un pochino tutto, si prova sempre a migliorare. Faremo le nostre valutazioni".
Infine, un quadro a trecentosessanta gradi della situazione della sua Roma: "L'importante è avere un equilibrio, dentro e fuori dal campo, nello spogliatoio. Bisogna dare un senso di gestione corretta per poi guardare avanti nella direzione giusta. Spero si smetta di parlare del mio contratto e si parli di questa squadra che è forte e sta crescendo. Da Strootman a Nainggolan, per finire a Dzeko, ora sono saliti di nuovo tutti sul carro: ogni tanto può sbagliare una partita, ma sta facendo una stagione clamorosa. Stasera c'era bisogno di una prestazione del genere per fugare tutti i dubbi dopo la trasferta di Genova. Dovevamo pulire questa incertezza e l'abbiamo fatto ottimamente, al di là delle prestazioni dei singoli. Abbiamo dimostrato di essere forti contro una squadra molto forte".
E l'inevitabile battuta sullo stadio e sulla querelle settimanale: "Se si va all'estero si capisce tutto di come funziona tutto attorno al calcio, in Inghilterra, in Germania. Dobbiamo fare gli stadi, ma il mio era solo uno sfogo, un modo di scherzare, ci sono professionisti che lavorano per questo. Però sottolineo la necessità di costruire stadi nuovi per rimettere il calcio italiano al pari degli altri".
Dal tecnico a Edin Dzeko, che ha così commentato a caldo, poco dopo il triplice fischio finale, il roboante poker rifilato alla Fiorentina, oltre alla doppietta che gli ha consentito di superare nuovamente Mertens in vetta alla classifica dei capocannonieri: "17 gol, 24 in stagione? Mi sento benissimo, stiamo lavorando duro per migliorare e sul campo si vede. Il sistema di gioco mi aiuta, sicuramente, così come il fatto di avere una squadra fortissima alle spalle. Senza squadra non c'è Dzeko. Abbiamo perso una partita che dovevamo vincere, perché eravamo avanti. Siamo stati molto ingenui, non possiamo perdere partite del genere. Abbiamo sofferto anche contro il Cesena, ma era importante rispondere oggi contro una squadra come la Fiorentina. Era una partita difficile, l'abbiamo vinta 4-0, dobbiamo pensare adesso partita dopo partita, non al Napoli o alla Juventus".