Nascondersi un po', gestire il parziale, andare avanti in sordina. Tutte caratteristiche che nessuno, forse, avrebbe collegato alla Roma di Luciano Spalletti, abituata al dominio, al mare di gol nel primo quarto d'ora di gara, alla forza e al bel gioco. La Roma non è cambiata, è semplicemente in via di maturazione. Non è che non ha più la forza del bel gioco, è che sta guadagnando l'altra grande potenzialità, quella dell'adattamento. Carattere da big, con le big: se è vero che il Milan di Montella non sfigura assolutamente, è anche vero che i giallorossi hanno semplicemente controllato le avanzate milaniste, rischiando nell'unico episodio del rigore fallito da Niang.
La Roma dunque vince 1-0 un match cruciale, che la proietta seconda in classifica a -4 dalla Juventus. E il prossimo match di A è, come noto, Juve-Roma, sabato sera. In un match dominato dagli scatti a centrocampo, e con poco dinamismo, è l'acuto di Nainggolan a portare 3 punti alla Roma, unito come detto al colpo di Szczesny che intercetta il rigore di Niang: l'1-0 dell'Olimpico lascia i giallorossi da soli con 35 punti.
LE PAGELLE
Szczesny 6,5 sconsiderato sul rigore, riesce a pararlo con un bel guizzo, cambiando l'inerzia del match. Poi si prodiga in altri piccoli interventi.
Peres 6 finchè in campo, bene. Ora si rischia il lungo stop. (El Shaarawy 5,5 non incide.)
Manolas 7 una roccia, è impressionante. Da lì, non si passa.
Fazio 7 sta crescendo col compagno, è quasi maturo.
Rudiger 6,5 l'armatura del campionae la si vedeva già lo scorso anno. E' fondamentale.
De Rossi 6,5 ha il ritmo giusto, sta costruendo una stagione da fenomeno.
Strootman 6 dopo l'acuto nel derby, rientra su standard (per ora) normali.
Emerson 6 molto diligente, sbaglia poco.
Nainggolan 7 prezioso quando Spalletti lo abbassa, si ritaglia lo spazio per il tiro da fuori che è più che preciso, Donnarumma non lo vede nemmeno.
Perotti 5,5 poco brillante su ambo le fasce, non infiamma.
Dzeko 6,5 nonostante il poco gioco offensivo, viste le poche palle in mezzo della Roma, è prezioso per li sacrificio che fa, nell'uscire e prendersi le spinte difendendo il pallone.
Spalletti 7 sta cambiando l'aria, sta cambiando anche lui. Ora è "bischero", ma le bischerate servono.