Il crociato del ginocchio non gli ha permesso di giocare da titolare l'ultimo Europeo, ora Rudiger è tornato a disposizione di Luciano Spalletti e ha voglia di vivere una grande stagione con la Roma. Uno snodo importante di questo campionato, come sempre, è il derby contro la Lazio e anche il difensore è consapevole del valore che avrebbe un successo contro la squadra di Simone Inzaghi. Non solo per la classifica.
Rudiger ha parlato anche di questo in un'intervista concessa a Il Tempo: "Ci siamo allenati bene in settimana, ma non ci voleva questo infortunio di Salah. Lazio? Non conosco il club, tanto meno il loro allenatore, sicuramente saranno molto motivati, è una partita importante per entrambi. È un derby con una grande storia, ma non mi preoccupo e non guardo in casa della Lazio, preferisco concentrarmi sul nostro obiettivo: vincere e basta." Immobile sembra essere la minaccia principale da tenere sotto controllo: "Sappiamo che lui è in forma in questa stagione, ma siamo la Roma e secondo me abbiamo una squadra migliore della loro. Adesso lo dobbiamo dimostrare sul campo perché possiamo parlare e parlare per ore, ma l'unica cosa che conta è dare tutto domenica alle 15 per 90 minuti. Ci sarà da combattere parecchio in campo."
Rudiger è però abituato a non mollare, come spiega ripercorrendo il suo lungo recupero post infortunio: "È stato uno shock, ho capito subito che non avrei giocato l'Europeo. Dopo una buona stagione con la Roma avevo voglia di partecipare a quel torneo, ma ho pensato subito positivo. L'intervento e successiva riabilitazione sono andati bene, il professor Mariani mi ha detto che in 4 mesi sarei potuto tornare in campo, all'inizio tutti mi facevano notare che era un tempo molto breve per un crociato rotto invece a me sembrava tantissimo. Adesso sto bene e ringrazio il chirurgo. Mi devono ammazzare per fermarmi, non è nella mia natura, io voglio sempre vincere."
Infine Rudiger parla del suo futuro: "Io alla Juve? Non si sa mai nel calcio, il mio sogno è giocare un giorno in Inghilterra. Adesso sono contento a Roma, mi hanno preso che ero infortunato, hanno creduto in me e ho grande rispetto per questo club. Sono concentrato solo sulla Roma però adesso, anche perché vengo da un grave infortunio, ho lavorato bene e mi sento a casa. Se la Roma non vorrà vendermi, resterò qui. Mi sento molto meglio qui che in Germania, le culture sono completamente diverse. Nel mio Paese ci sono un sacco di regole, in Italia si va un po' a destra e un po' a sinistra. Alcune volte può essere sconveniente, ma in linea di massima preferisco la mentalità italiana. Se in Germania ti dicono che servono due giorni per fare un lavoro in casa, sono due giorni. Qui no e all'inizio pensavo: -Mamma mia-. Però poi sono tutti così gentili e simpatici che alla fine accetti di buon grado anche se arrivano in ritardo."