Il successo austriaco conferma il buon momento della Roma. Quattro reti per cancellare l'amnesia d'andata, porre in discesa il cammino europeo e rientrare con rinnovata fiducia nella massima serie. Dopo lo sfortunato pari di Empoli - malasorte e Skorupski a bloccare l'incedere giallorosso - importante ritrovare punti e vittoria per mantenere il passo della Juventus.
All'Olimpico arriva il Bologna di Donadoni, mortifero al Dall'Ara, ma docile senza il supporto del pubblico di casa. Spalletti non ammette ulteriori pause, chiede ai suoi un punto esclamativo prima della sosta per elevare la Roma al rango di contendente al titolo.
I maggiori problemi - come di consueto - nel comparto di difesa. De Rossi sveste i panni del regista e scala un passo indietro, al centro della retroguardia di casa. La presenza del nazionale azzurro in questa porzione di campo fornisce al tecnico un ulteriore supporto nello sviluppo del gioco. De Rossi ha visione e tempi, non ha problemi nella gestione della palla e legge con anticipo il gioco. In Europa League, una dimostrazione chiara, con De Rossi a verticalizzare a piacimento, tagliando come il burro la mediana dell'Austria Vienna. Al suo fianco, Rudiger favorito su Fazio. Da valutare la tenuta del tedesco, in campo 90 minuti giovedì e reduce da un lungo stop.
In corsia, margherita ridotta. Mario Rui è infortunato della prima ora, Emerson è ai box per due settimane ancora, Florenzi deve percorrere un lungo cammino di riabilitazione. Spazio quindi a Peres a destra, con Juan Jesus sul fronte opposto. Un perfetto mix tra spinta e contenimento.
A centrocampo, Paredes prende le redini e gode del prezioso supporto di Strootman, con Nainggolan pendolo tra mediana e zona d'attacco. Il belga si avvicina alla batteria degli avanti in fase di possesso, mentre si abbassa quando la Roma deve ripiegare. Dzeko - doppietta in Austria - è il terminale d'attacco, ai suoi lati il rientrante Salah e uno tra Perotti ed El Shaarawy. Un'incollatura di vantaggio per l'ex Genoa.