Settimana di fuoco per il Palermo di Roberto De Zerbi. Dopo il pari con la Samp, due incroci sulla carta proibitivi. Al Barbera, arriva il Torino di Mihajlovic, reduce dal filotto con Roma e Fiorentina. Tra sette giorni, invece, trasferta capitolina, a casa di Spalletti e della seconda forza della massima serie. Il club rosanero - rivitalizzato dalla cura del giovane tecnico bresciano - deve rinsaldare una classifica al momento deficitaria. Sei punti in sette uscite, terz'ultima posizione, a una lunghezza da Udinese e Pescara.
Per la sfida con l'undici granata, De Zerbi deve fronteggiare alcuni problemi di formazione. Fuori per squalifica Gazzi, per infortunio Trajkovski. 3-4-2-1 per la compagine di casa, con Posavec - brillante in avvio di stagione - a proteggere i pali. Gonzalez è il perno centrale della difesa a tre, Goldaniga gioca sul centro-sinistra, mentre per l'ultima casella dietro è corsa a due tra Cionek e Rajkovic, con il primo in leggero vantaggio.
Rispoli e Aleesami sono gli esterni di De Zerbi, fondamentale il duello con le ali offensive di Mihajlovic. Le fortune del Toro partono dalle giocate individuali di Iago Falque e Ljajic, pronto quest'ultimo ad accentrarsi per illuminare il gioco. Attenzione quindi anche in fase di copertura, De Zerbi chiede alle sue frecce di fornire un doppio apporto alla causa. Bruno Henrique prende una maglia in mediana, al suo fianco Jajalo o Chochev.
Nell'albero di natale del Palermo, la qualità di Diamanti e Hiljemark ad ispirare Nestorovski.