È uscita oggi una lunga intervista sul Corriere dello Sport condotta da Walter Veltroni a Francesco Totti, a pochi giorni dai suoi 40 anni: "Allenare, perché no?", si legge in prima pagina. "Pensavo di non avere il carattere, lo cambierò. All'epoca di Carlos Bianchi avevo firmato per la Samp, poi segnai due gol all'Ajax. Sensi s'impuntò e restai. Spalletti è un a bella persona, vuole vincere. Ha una cultura calcistica superiore alla media".
Questo un estratto delle parole riportate al Corriere dello Sport:
Sul futuro: «Non so quello che mi riserverà il futuro. Però so che sarà una cosa piacevole, sarà un’altra vita, un’altra carriera bella. Sinceramente non so cosa farò. Però spero di rimanere per sempre nella Roma. Questo è il mio desiderio, e mi auguro e voglio aiutare la società nella quale ho speso la gran parte della mia vita. Sarei davvero felice se potessi essere di aiuto alla Roma».
Sugli allenatori della sua squadra: «Zeman era quello con cui mi sono trovato meglio di tutti. Anche con gli altri, più o meno. Ma io non ho avuto mai problemi con gli allenatori perché poi alla fine ho fatto sempre il mio dovere, li ho sempre rispettati e, questo lo ribadisco un’altra volta, io alla Roma non ho mai cacciato via un allenatore, non ho mai voluto un allenatore. Ha fatto sempre tutto la società. E’ inutile che fuori dicano Totti ha cacciato via quello o ha voluto quell’altro, io non ho mai messo bocca su niente. Questo lo voglio precisare perché è giusto si sappia la verità. Per me chi veniva veniva, l’importante era che fossero allenatori autorevoli, allenatori vincenti. Poi è normale che ci siano allenatori più forti e meno forti. Però il rapporto, il rispetto, è stato con tutti uguale. L’unico con cui ho avuto un po’ di problemi è stato Carlos Bianchi. Però ancora ero giovane e lui non è che era molto attento ai giocatori romani perché a lui piacevano più gli stranieri. Lui, essendo argentino, conosceva tanti giocatori stranieri perciò i romani non è che lo convincessero tanto. Poi essendo io giovane aveva cercato in tutti i modi di spingermi verso altri orizzonti».
Sulla possibile partenza: «Lì è mancato pochissimo, perché mi ero messo d’accordo con la Sampdoria. Firmai con la Sampdoria e il giorno dopo ci fu un torneo all’Olimpico con Ajax e Borussia Dortmund. Fu la sera prima che io andassi alla Sampdoria. Ma gli dei di Roma si ribellarono e fu una serata magica, per me storica. Forse sarà stato il destino, ma quella sera feci due goal sia all’Ajax che al Borussia Dortmund. All’Ajax c’era un giocatore molto forte che Carlos Bianchi voleva a tutti i costi. Ma dopo la partita il presidente Sensi s’impuntò e disse: lui da qua non va via. Alla fine saltò tutto con la Sampdoria e rimasi in giallorosso. Bianchi disse o Totti o me e Sensi disse Totti. E da lì è cambiato tutto…».