Edin Dzeko ha sempre dimostrato di sapere fare gol nella sua carriera: al Wolfsburg ha siglato 85 gol in 142 presenze e al City 72 gol in 189 apparizioni; naturale che la piazza romana si aspettasse molto al suo arrivo. L'entusiasmo è stato però presto smorzato, lento e impacciato, Dzeko non è mai riuscito ad imporsi, scatenando le ire dei tifosi giallorossi; lo scorso anno appena 10 reti in 39 gettoni.
Il ragazzo in più occasioni ha chiesto tempo, ha parlato con Spalletti e ha lavorato duro; il pallone però non entrava (l'errore col Palermo è la summa della sua stagione) e la sua tensione saliva di pari passo con quella della società che iniziava a pensare di aver buttato i soldi in un nuovo Iturbe.
La nuova stagione ha consegnato alla Roma un nuovo giocatore visto che, come sempre al secondo anno in un contesto nuovo, il bosniaco sembra avere imboccato la giusta via. La sua evoluzione è in due direzioni: in primo luogo il mero conto dei gol è migliorato, 5 gol in 7 partite, conditi da assist e rigori procurati, uno score di tutto rispetto che può solo dargli fiducia; in secondo luogo, si può affermare che la crescita principale sia avvenuta sotto il profilo dell'atteggiamento, Dzeko infatti si mette al servizio della squadra in maniera funzionale, con sponde quasi automatiche (vero Miranda?) e diversi uno-due con i suoi esterni o con Totti.
Alla voce atteggiamento si può anche ascrivere il fatto che non lo si vede più passeggiare per il campo sfiduciato, ma sempre in movimento anche per pressare, rilevanti anche le sue recenti dichiarazioni riguardo alla sua poca cattiveria sotto porta e al bisogno di segnare più reti. Insomma, Dzeko sembra essersi ritrovato e questa è un'ottima notizia per i tifosi giallorossi.