Una ventata d'aria nuova, di rinnovata serenità e tranquillità. Forse. E' quello che si augura la Roma, e con lei anche il suo allenatore. Non è ancora passata la nottata, quella fonda, di domenica scorsa causata dal tracollo dell'Olimpico di Torino per la Roma di Luciano Spalletti che dopo il successo contro la modesta Astra Giurgiu è attesa dal più probante test contro l'Inter di De Boer. Due squadre a caccia di riscatto e di un successo che permetterebbe di accorciare sulle due battistrada, facendosi largo a gomiti nella lotta per il terzo posto.
Alla vigilia della gara il tecnico giallorosso ha presentato i temi della gara in conferenza stampa, queste le sue parole, partendo da quello che si attende dai suoi domani sera: "Vermaelen è l'unico indisponibile. Deve ricominciare a lavorare sul campo e lo farà in settimana. Poi guarderemo alla sua risposta. Gli altri sono tutti disponibili. Che Inter mi aspetto? Loro sono a due facce, ma non è che noi abbiamo mandato segnali ben precisi. Dobbiamo mostrare quel che siamo noi come squadra, nel riconoscere al meglio le situazioni della partita. Siamo sulla strada buona. E' su questo che dobbiamo lavorare e migliorare. L'Inter è una squadra forte, come lo è la Roma. Prima o poi farà vedere il suo valore ed il potenziale di cui dispone".
Roma che per ora non ha problemi in attacco, nel far gol, bensì denota maggiori fastidi in copertura, in difesa. Queste le motivazioni di Spalletti a riguardo: "Mancano una serie di comportamenti che non sono quelli di cui si accorgono tutti e su cui si basano tutti. Ci sono delle cose che sono molto importanti, come la gestione della palla e di altre cose, che influiscono, ben più dei gol fatti e degli assist. Poi ci sono altri aspetti che danno una risultanza imporante sull'equilibrio, come i raddoppi di marcatura, andare sulle linee di passaggio, che sono cose che dobbiamo migliorare. A volte non sappiamo cosa succede dove non c'è la palla, ed è molto molto importante".
Dai problemi della sua Roma, ad una fotografia del dirimpettaio di domani sera, De Boer: "Mi sembra prima di tutto una persona seria. Non penso che l'Inter, una società come quella, scelga qualcuno di incompetente o non adatto. Lui va lasciato lavorare, ha appena iniziato e sono convinto che farà vedere il suo valore, che in parte ha già fatto. Però ha già una propria personalità, una sicurezza del ruolo. Poi è chiaro che nel nostro mestiere si passa da una settimana in cui si è fenomeni, ad un'altra che si è brocchi. E' un problema di cultura".
Guardando alla gara di domani, inevitabile la domanda sulla presenza di Totti, protagonista in Europa League giovedì sera ed in gran forma. Spalletti, tuttavia, si copre: "Non è giusto dare vantaggi ad una squadra come l'Inter, quindi non posso svelare chi gioca. Io mi comporto come il primo giorno in cui sono arrivato e continuerò a farlo. Valuterò io, in base a quel che vedo, se farlo giocare. Se lui è cambiato? E' dentro la squadra e fa le cose che fa il resto della squadra e quindi io lo prendo in considerazione per questi motivi".
Infine, si guarda al tipo di gara che la sua Roma dovrà fare: "Dobbiamo trovare delle idee di continuo ed essere pronti ad attaccare la loro pressione alta, asfissiante. Chiaro è che se siamo bravi in determinate situazioni possiamo farli male. Mi piace quando le squade mi attaccano alte, però dipenderà anche dalla veemenza e dal modo in cui lo faranno loro e dal modo in cui noi le leggeremo".