E' un Luciano Spalletti come al solito determinato, ma anche un filo preoccupato per le prestazioni non esaltanti dei suoi, quello che si è presentato quest'oggi a Trigoria per la classica conferenza stampa prepartita. La sua Roma è attesa da una prova di assoluto valore sul campo della Fiorentina di Paulo Sousa, avversario sempre difficile da affrontare soprattutto in un periodo dove la squadra capitolina - difensivamente - non ha offerto tantissime certezze al tecnico di Certaldo.
L'analisi in vista della trasferta toscana inizia con l'aggiornamento delle condizioni degli infortunati: "Nura, Mario Rui e Rüdiger indisponibili. Vermaelen dopo la partita di Cagliari ha avuto un fastidio. Poi è partito con la Nazionale dove ha fatto degli allenamenti. Non ha giocato la prima, mentre nella seconda è sceso in campo con gli antifdolorifici. Tornato a Roma ha avuto ancora più fastidio, lo abbiamo provato in Repubblica Ceca ma ha ancora questo fastidio. Rüdigerlavorerà con la Primavera e tra 15-20 giorni vedremo se potrà allenarsi in maniera più vera.
Si passa agli avversari. Spalletti rispetta e teme moltissimo la squadra di Paulo Sousa: "Sono rimasti gli stessi, hanno una squadra forte ed un allenatore forte e stimato in una piazza non facile come quella di Firenze. Giocano un buon calcio fatto di possesso palla per vincere le partite e andare a far gol, di conseguenza soffrono in fase difensiva ma è normale. Chi vuole giocare bene a pallone e vuole portare calciatori nell'area di rigore avversaria si scopre un po'".
Sfida del Franchi che potrebbe sicuramente essere considerato il big match di giornata assieme a Inter - Juventus. Il tecnico toscano approfitta della domanda per approfondire la questione campionato, sempre più equilibrato e livellato in termini di valori assoluti: "Quello stadio crea un'atmosfera particolare, ma anche gli altri avversari contro cui abbiamo giocato evidenzia che qualsiasi partita diventa difficile. Ieri la Samp ha rifatto una bella partita, una squadra giovane, costruita ora, che evidenzia le insidie del nostro campionato. È un campionato livellato, devi essere bravo tu a far vedere le differenze. Inoltre la Fiorentina è fra le candidate alla parte alta della classifica, se ne trarrà quindi una difficoltà maggiore".
Tutte le attenzioni di Spalletti, in questi giorni e negli ultimi allenamenti sono rivolte a migliorare una fase difensiva non impeccabile. Questo i tarli del mister: "Dobbiamo ricercare equilibrio nella prestazione senza alti e bassi. Io rivedo sempre le partite, a Plzen la squadra ha avuto la stessa difficoltà. Non riesce a gestire e comandare la partita, delle fasi di buon calcio ci sono stati, più di quelle che credevo. Sicuramente bisogna essere più precisi nella semplicità, non troviamo i passaggi facili che ci danno poi quella copertura che ci permette di essere quelli che gestiscono. Proprio perché sembra facile, i nostri giocatori evitano quei passaggi, ma la chiave è proprio quella. Questa rete di passaggi che sembrano banali ma non danno riferimento agli avversari, diventano fondamentali. È stata la chiave dell'anno scorso, per il momento non ce la siamo portata dietro. A questo dobbiamo pensare principalmente adesso".
Trasferta di Firenze che sarà un banco di prova importante per la Roma intera, ma che soprattutto per Salah - ex di giornata - potrebbe rappresentare una gara dalle emozioni molto più intense: "Vive tutto allo stesso modo. È una persona perfetta, ha sempre il sorriso sulle labbra. E' uno sveglissimo. È rimasto attaccato alla Fiorentina ma è contento di stare a Roma, nella partita metterà tutta la sua qualità. Ha tantissime quelità: è imprevedibile palla al piede, esce da delle situazioni che non ti aspetti, è bravo ad andare dietro la linea difensiva. Salah ha tanto talento nel fare le cose e va lasciato libero. Dovrebbe lottare su qualche pallone in più, soprattutto quando riceve palla addosso e l'avversario è alle costole".
Infine, il tecnico difende la sua squadra dalle critiche recenti, e rilancia le ambizioni della società capitoline: "La squadra è forte e nei giocatori ci credo, continuerò a seminare perché secondo me quando semini bene da qualche parte qualcosa nasce. Per me vanno bene questi qui fino a fine anno, è la rosa che ho voluto e mi soddisfa. Roma è un ambiente ideale per lavorare, chiaro che poi bisognerebbe riuscire a far maturare l'entusiasmo che ti supporta e sopporta sempre. I giocatori, messi in un ambiente ideale per lavorare, riescono a dare quel qualcosa in più. Diversamente vivere sempre nel dubbio e nelle esasperazioni diventa più difficile, allora li servirebbe più carattere. Bisogna vincere ma c'è anche la strada di lavorare nella maniera corretta, dove lasci dei paletti per indicare la strada. Ci deve essere un modo di fare per determinare il futuro".