Il 2015 alle spalle, il 2016 alle porte. Speranze, alcuni rimpianti, e una lotta ancora apertissima. Questi i primi mesi di campionato per la Roma, a volte esaltanti, per lunghi periodi tragicomici, vissuti con rabbia, furore e qualche recriminazione per punti buttati. Climax discendente, solo pochi giorni fa, l'eliminazione dalla coppa Italia, contro il modesto Spezia. Momento di gloria il primato in campionato dopo le vittorie contro Carpi, Palermo, Empoli, Udinese e Fiorentina. Poi una discesa costante. Nel mezzo la qualificazione sofferta e contestata, con lo 0-0 contro il BATE Borisov, agli ottavi Champions. Insomma, una stagione fin qui altalenante, priva del gioco spigliato cui la Roma ci ha abituato negli ultimi anni. Il 2016 dovrà dare risposte incoraggianti anche, ovviamente, sulla questione stadio e curva, per far si che i tifosi tornino a sostenere la propria squadra. Diamo ora i voti ai protagonisti di questi mesi giallorossi.
Szczesny 6,5: il polacco inizia la stagione in maniera formidabile, con le parate nel precampionato, contro la Juve e il Barcellona. Poi si ferma per un problema ad un dito, e al rientro non è brillante. Alcuni errori decisivi, e un problema disciplinare gli costano reputazione e posto in aclune gare. Torna decisivo nelle ultime uscite. E' un leader ma sa che il suo ruolo a Roma è a tempo. De Sanctis 6,5 un trascinatore. Gioca poco ma è sempre pronto e fa bene il suo lavoro. Incolpevole praticamente sempre.
Florenzi 7 l'inizio di stagione è esaltante anche per lui, con la rete straordinaria nell'1-1 interno contro il Barcellona (oltre ai gol al Verona e al Palermo). Continua a stupire anche ad ottobre, poi cala notevolemente. Malissimo contro l'Atalanta, ad esempio. Torna al gol contro il Genoa, per ripartire col piede giusto. Maicon 6 il voto è solo per il fisico ormai andato, perché tecnicamente è ancora un mastino. Gioca pochissimo, ma quando è chiamato in causa (vs Udinese) è pazzesco. Ha pochi minuti in corpo, però. Torosidis 4 inizia con un errore grossolano di marcatura contro il Verona, continua peggio (provoca il rigore del 2-2 a Bologna, è negativo in Champions).
Manolas 7 vero stakanovista, non manca mai un match, eccezion fatta per la gara di Coppa Italia. Nella prima fase di campionato, escluso l'autogol in Samp-Roma, risulta decisivo, segnando anche un gol (vs Carpi). Si perde nei tragici momenti (Torino, Atalanta), ma in generale è promosso.
Rudiger 6,5 dopo un avvio disastroso, è uno dei pochi a non finire in calo fisico e tecnico. Ottime le ultime prove del tedesco, che sta capendo i movimenti giusti da fare. Gare da cancellare quelle esterne contro Inter, Bayer e Barcellona. Castan 6 disastro a Verona, poi tanta buona volontà. Garcia non lo considera ancora pronto, quindi bisogna aspettare ancora momenti migliori, soprattutto sul piano fisico. Gyomberg sv è stato utilizzato pochissimo, invalutabile.
Digne 6,5 poca difesa, tanta spinta offensiva. Da subito dimostra questa dote che spesso sfocia in difetto. Potrebbe crossare molto di più. Negativo contro Barcellona e Atalanta. Da quando è arrivato, Garcia non ne può fare a meno. Emerson sv ha giocato solo in coppa Italia, e anche male.
Nainggolan 6,5 dopo uno splendido avvio, toppa qualche gara decisiva e si spegne un po', anche sul piano umorale. Nel momento di massima criticità, però, torna a farsi sentire. Ancora negli occhi il brutto intervento su Rafinha di settembe in Roma-Barça. Uçan sv impiegato pochissimo. In Coppa Italia è l'unico a fare ben due tiri in porta.
Pjanic 6 se nei primi match risulta decisivo in positivo, con le sue punizioni consecutive, vere pennellate, è importante in negativo nei momenti bui, con tanti errori e poca voglia di far bene. Vainquer 6,5 ogni volta che è chiamato, gioca con personalità e costanza. Serve anche un assist, contro il Genoa.
De Rossi 6,5 alcune gare con poca verve, poi tanta personalità. Risolve Bayer-Roma, aiuta in campionato. 3 gol in 4 mesi per lui è tanto. Keita sv troppo assente, al rientro forse sarà titolare almeno contro il Chievo, e vedremo in che forma sarà.
Gervinho 7 sembrava relegato alla tribuna, invece si esalta con furore, quasi come nella prima, gloriosa, stagione romanista. L'8 novembre inizia il suo calvario, come quello della Roma. Torna in campo il 20 dicembre, per il 2016 ci sono buone prospettive. Iago Falque 5 sembra un genio nelle prime gare, uno scolaretto inesperto nei mesi a seguire. Non sa dove mettersi in campo, non segna nemmeno per sbaglio.
Dzeko 6- il vero neo della stagione. Dopo il gol alla Juve, e con il mese dei 4 gol consecutivi, sembrava consacrato alla gloria di Roma, salvo scendere rapidamente dal trono a suon di due "f*** off" urlati in maniera geniale a Gervasoni. Nel mezzo, tanti errori, molti non dovuti a lui, ma ad un modulo che poco si confa alle sue capacità tecniche e di elevazione. Deve migliorare, ma tutti si aspettano che lo possa tranquillamente fare nel corso della stagione. Totti 8 anche se non è il ricambio del bosniaco. Nelle pochissime gare che riesce a fare, prima del brutto infortunio contro il Carpi, dispensa luce e tecnica, mettendo a segno anche un gol contro il Sassuolo. Non "un gol", ma "il gol". Il 300 con la Roma. Storia.
Salah 6,5 Lulic arresta la sua corsa in modo folle quell'8 di novembre. Prima di allora, gol, corsa ed esplosività. E' Salah, può fare quel che vuole col pallone tra i piedi. Iturbe 5 valigie pronte, destinazione Bournemouth. Un vero "fenomeno parastatale".
Sadiq 7 la speranza del 2016. Staremo a vedere quanto verrà impiegato.
Garcia 4 non cambia mai modulo, nonostante la grande variabilità della Roma di quest'anno. Male anche nelle comunicazioni, nel modo di parlare alla pancia dei tifosi. Ancora in bilico, col panettone che scotta. La sua Roma, nonostante tutto, è pienamente in corsa su due fronti, come per miracolo.
Sabatini-Pallotta-Baldissoni-Zanzi 2 errori di gestione (situazione Curve), problemi interni, acquisti poco attenti, scarsa presenza nei momenti critici, malumori semore più pesanti. La Roma americana è quasi tutta da rivedere. Se non ingrana definitivamente il progetto stadio, sarà dura tener buoni i tifosi.