"La virtù sta nel mezzo" diceva Aristotele. Nel calcio, per avere una squadra che funziona, bisogna avere un buon centrocampo. Al suo esordio, il nuovo allenatore del Palermo, Davide Ballardini, ha stravolto il centrocampo dei rosanero. Prima a tre con Iachini, ora a quattro, reintregando alcuni protagonisti prima trascurati. Uno su tutto Gastòn Brugman. L'uruguaiano ex Pescara è partito dal 1' nel match di Roma, come trequartista dietro le due punte, Gilardino e Vazquez. Una novità per i tifosi rosanero, che lo hanno visto giocare solo come mediano davanti la difesa nelle uniche due presenze, ma non per il giocatore e per il tecnico che lo conosceva e lo ha visto crescere proprio sulla trequarti.
Il giocatore ha ben figurato, ma non è stato l'unico: infatti un altro protagonista inaspettato è stato Mato Jajalo. Il croato, dopo le esperienze negative ad inizio campionato, era stato accantonato da Iachini, più propenso a presentare Maresca. Adesso sembra proprio che l'ex Siena e Colonia abbia ripreso in mano la regia del gioco del Palermo. Manterranno la propria posizione Hiljemark, Rigoni e Chochev, che daranno corsa e qualità da mezzali.
Proprio il bulgaro ha mostrato nuova linfa nell'ultimo match, sfiorando più volte il gol, cosa che non riusciva con continuità con la passata gestione. Insomma, sembra che il centrocampo del Palermo, con i suoi tanti giovani, possa assumere nuovamente un ruolo primario per la squadra siciliana, non più costretta ad affidarsi alle magie del solo Vazquez.