Dalla maglia numero dieci in azzurro alle difficoltà a tinte rosanero: tutto in pochi mesi. E dopo quattro sconfitte di fila, la chiamata del c.t. Antonio Conte non è arrivata. Momento particolare per Franco Vazquez, faro a intermittenza di un Palermo che, dopo una partenza sprint, fa fatica in campionato. A cavallo tra settembre e ottobre il rendimento del Mudo è calato insieme a quello della squadra di Iachini, adesso chiamata a fare obbligatoriamente risultato a Bologna per non precipitare nelle zone calde della graduatoria.
Anche i numeri, in questo momento, non supportano l'italo-argentino che alla settima giornata della passata stagione aveva già messo a segno tre reti. Quest'anno, invece, dopo poco meno di un quinto di campionato il fantasista esploso nel Belgrano è ancora all'asciutto, anche se le traverse contro Genoa all'esordio e con la Roma domenica scorsa gridano vendetta. La sorte, di certo, non è stata alleata dell'oriundo, comunque chiamato al pronto riscatto per continuare ad alimentare la speranza di una partecipazione agli Europei in programma a giugno in Francia.
Alcuni segnali di risveglio, a dire il vero, sono già arrivati nella sconfitta interna contro i giallorossi di Garcia: oltre al legno colpito di testa, merita di essere ricordato il pregevole assist per il primo gol in maglia rosanero di Gilardino. Il fioco bagliore di una luce che deve tornare a splendere al più presto, per il bene del Palermo e per ritrovare il feeling con la casacca azzurra. E magari, chissà, per ripercorrere le orme dell'oramai ex gemello del gol Dybala. Il treno che potrebbe portare Vazquez in un top club potrebbe passare solamente una volta.