"Sappiamo che il Barcellona è una squadra immensa, ha vinto le prime tre partite del suo campionato, non serve dire grandi cose su di loro. Sappiamo che se non è la migliore squadra del mondo è una delle migliori. Giocheremo con umiltà e ambizione, vogliamo qualificarci e dobbiamo fare bene in tutte e 6 le partite".

Inizia così, con rispetto, umiltà ma anche consapevolezza e voglia di fare bene la conferenza stampa pre-Barcellona di Rudi Garcia, che domani sera all'Olimpico sarà di fronte, assieme alla sua Roma, al battesimo di fuoco nella prima giornata della Champions League 2015/2016.

Preoccupato, ovviamente, per la forza dei blaugrana, ma non troppo. Garcia analizza così l'aspetto tattico della sfida di domani sera: "Se guardiamo i numeri del Barcellona, è una squadra di possesso forte con qualità di velocità in attacco. Dovremo essere bravi non solo a difendere bassi, ma anche a uscire quando si potrà. Lo ripeto, l'obiettivo sarà fare risultato e lo faremo con la qualità dei nostri giocatori e l'atteggiamento di squadra, sia difensivo che offensivo. Non intendiamo lasciare il campo al Barcellona, saremo costretti a farlo in alcuni momenti, ma dobbiamo uscire dal pressing sulla palla persa. Parliamo tutti del gioco del Barcellona, ma la loro qualità è il recupero palla immediato. Se lo dico non è più una sorpresa. I giocatori sono pronti mentalmente, abbiamo una rosa di qualità. I giocatori sono pronti a cambiare modulo, abbiamo almeno due piani di gioco, l'obiettivo è fare risultato".

Si guarda, prima che in casa altrui, alle defezioni che costringeranno Garcia a fare di necessità virtù, soprattutto in mezzo al campo: "Pjanic? Ho già parlato di questo, ho una rosa ampia ma non faccio caso prima di una partita alle assenze. Faccio con i giocatori presenti, con gli infortunati parlo in settimana e sto loro vicino, ma quando non possono giocare non c'è da lamentarsi. Bisogna prendere il meglio dai giocatori a disposizione. Salah? Sappiamo che è un ottimo giocatore, non è con noi da tanto tempo, continua a imparare il gioco dei compagni e il suo. Ha velocità e tecnica, questo nel calcio moderno è un parametro importante per fare la differenza.".

Altri problemi per Garcia arrivano dalla scelta del compagno di Manolas al centro della difesa. Sono stati alternati, in queste tre giornate, Castan a Verona, De Rossi contro la Juve e Rudiger a Frosinone. Su chi ricadrà la scelta? "Ovviamente parliamo prima di Rudiger, è arrivato infortunato, doveva fare una preparazione, cosa che sta ancora facendo, è tornato nell'ultima partita e gli ho dato tempo di gioco. Per Castan, non gioca da un anno. Sta migliorando, abbiamo approfittato della sosta, ma ha bisogno di allenamenti e di tempo di gioco. Non è al 100%, è motivato come un leone, lo devo gestire per lui e per la squadra. Gli facciamo fare lavori individuali, siamo tranquilli, abbiamo anche Daniele, lo abbiamo visto con la Juventus".

Su come fermare Messi si pronunciano entrambe i protagonisti della conferenza stampa. Si parte dal centrocampista: "Il Barcellona è particolare, è più forte di tutti come organico e ha il giocatore più forte. Ci sono squadre molto forti con meno individualità e squadre forti con una sola individualità. Bisognerà fare una grandissima gara di sacrificio, da squadra, ordinati, e aiutarsi. Messi salta quasi sempre un uomo, servirà compattezza e aiuto". Questo, invece, il parere del tecnico transalpino: "Ha risposto Daniele, non c'è un piano anti Messi o anti qualcun altro, le cose si risolvono sul piano collettivo, sia difensivamente che offensivamente. Non è che intendiamo difendere tutta la partita, sappiamo che ci sarà da soffrire, da aiutare il compagno, ma anche da usare la palla e farlo bene. Su Messi non ci sono aggettivi, è uno dei migliori, se non il migliore".

Protagonista assieme all'allenatore francese anche Daniele De Rossi, che torna sulla sconfitta contro il Bayern Monaco dello scorso anno che smontò l'impero costruito dai giallorossi in campionato nelle prime giornate: "L'anno scorso fu una partita particolare, sicuramente i valori sono simili, parliamo delle due squadre più arrembanti del mondo. Domani ci giocheremo una parte della qualificazione, sarà importante e non decisiva. Non possiamo pensare che quello che succederà domani influirà in campionato, sono due cose separate, anche se perdere in quella maniera ci ha colpito".

Dal presente al passato. Domani Luis Enrique tornerà nella Capitale da campione d'Europa: "Addio e giudizi precoci? Non lo so, si è dimesso lui per cui non si può dare colpe a società e ambiente. Fu una stagione particolare, ci fu poca sponsorizzazione da parte vostra, evidentemente non avevate interesse a farlo. Da altre parti ha dimostrato di non essere uno scemo. Mi fa piacere come persona. Sono contento, lui e il suo staff sono brave persone a prescindere. Faccio il tifo per loro".

Da Messi a Mascherano, che per caratteristiche tecniche e ruoli ricoperti in carriera assomiglia al 'capitan futuro' giallorosso: "Di Gerrard e Lampard disse mister Lippi, sono sempre stati esempi da seguire. Il Barcellona ne ha tanti tra cui Mascherano, che ha fatto un percorso che forse potrebbe appartenermi in futuro, grazie alla sua grinta e alla sua tecnica riesce a dominare sia come centrocampista che come difensore, col Barcellona e con l'Argentina. Sarebbe una gran cosa fare qualcosa di simile a lui. E' un discorso tattico e di opportunità o necessità. Quello che sa il mister è che sto a disposizione, quando riesco a farlo in modo discreto come con la Juventus sono il più contento".

Infine, sulle polemiche post espulsione con l'Italia: "Ho letto poco, so a cosa vado incontro. Ho letto statistiche interessanti, quanti cartellini rossi ho preso. Le statistiche parlano, il giorno dopo la partita con un'espulsione non si può pretendere che non se ne parli. Ci si tiene il fastidio, si cerca di non farlo più, a volte mi si annebbia la vista, ma sono tante le partite che ho finito senza essere espulso, non che meriti una medaglia per questo. Sconto anche le prove TV, quando ho fatto errori sono state anche forti come immagini, non posso prendermela con nessuno. E' il gioco delle parti, lo conosco bene".