Lo sguardo di Rudi Garcia racconta il pomeriggio romano. Mani sui fianchi, un'espressione d'incredulità. In campo, la Roma boccheggia, di fronte a una squadra di seconda divisione ungherese. Il Gyirmot Gyor prende a schiaffi l'undici della Capitale, di prima fattura almeno nella frazione iniziale. Il tecnico francese si affida a Iago Falque, giunto nel mercato estivo dal Genoa, e rilancia Gervinho, a un passo dalla cessione prima del dietrofront inatteso. La squadra procede sottoritmo, travolta dall'energia di avversari tecnicamente non irresistibili. Quando, ad inizio ripresa, il divario è addirittura di due reti, i presenti "accendono" una reale contestazione, rivolta non più a singoli "eletti", ma all'intero organico. Garcia cambia tutto, lascia in panchina esausti veterani per sfruttare l'entusiasmo di diversi giovani, ma lo scenario non muta. Segna Destro, possibile partente. Per l'attaccante, tramontata la pista Monaco, occhio alla Fiorentina. Tra i più attivi Paredes e Cole, nota lieta Castan. Il rientro del centrale garantisce a Garcia maggior sicurezza nel comparto arretrato. Una stagione a rincorrere, dopo l'intervento alla testa, il graduale recupero, ora il campo, con i compagni. Sono proprio le parole del brasiliano a scuotere l'ambiente al termine dell'amichevole.
"È stata una bella emozione: quando sono arrivato a Pinzolo non era previsto che giocassi. Sto migliorando, anche se non sono al 100%: non ho paura dei contrasti, tornerò al mio livello. Ma sono molto inc.... per la partita: anche se avevamo le gambe pesanti, se è un'amichevole, dovevamo vincere lo stesso. I tifosi vogliono vincere, è troppo tempo che non succede: noi dobbiamo avere la personalità di prendere la palla e fare quello che sappiamo fare, dobbiamo essere uomini. E dobbiamo essere più cattivi in campo: oggi abbiamo preso gol mentre protestavamo con l'arbitro che non aveva fischiato, ci lamentiamo troppo, dobbiamo migliorare anche su questo aspetto. Serve più cattiveria. Ma vediamo, abbiamo ancora 6-7 settimane per preparare il campionato".
Garcia non cade invece nei "tranelli" della stampa e evidenzia il momento. I primi allenamenti impediscono di eseguire in campo quanto di buono provato nelle sessioni d'allenamento. Occorre pazienza, soprattutto per non incappare nel crollo verticale dello scorso anno. Il mercato della Roma è agli albori, manca un estremo difensore di primo piano, prosegue la ricerca di una punta centrale. Questa Roma è da "lavori in corso" e Garcia lo sa.
"Odio perdere i giocatori hanno lavorato tanto, sono stanchi, ma anche stanchi devono fare meglio di così. I giovani hanno dato tutto, e questo mi è piaciuto, mi hanno dato indicazioni importanti: sceglierò alcuni di loro per portarli in Australia. Abbiamo lavorato tanto, non avevamo i nazionali che dovevano avere qualche giorno di riposo in più. Avremo due gruppi con un livello fisico differente ma quando arriveremo in Australia avremo subito le partite amichevoli: quelli che hanno giocato oggi devono essere pronti".