Che dovesse essere un duello Roma - Manchester City lo si era intuito dal primo atto della doppia sfida. Nell'Inghilterra patria del calcio, il tocco, leggero, sublime, di Totti e un pari di speranza. Lo schaicciasassi tedesco, il Bayern delle meraviglie di Guardiola, ad ammazzare il girone, dietro la lotta per gli ottavi, tra i giallorossi e i blu di Manchester, con l'inattesa partecipazione del Cska. Esserci, all'ultima giornata. Questa la prima forte affermazione di Garcia. Potersi giocare, con ambizione di successo, il passaggio del turno, in un girone sulla carta proibitivo.
"Sarà una gara speciale, è vero, ma non solo per me, ma per tutto il club. Vorremmo dedicare un traguardo importante ai tifosi, sarà come una finale. In teoria avremmo dovuto essere fuori gioco, loro sono campioni d'Inghilterra, noi eravamo nella quarta urna e siamo incappati nel girone più difficile di tutta la Champions. Ma ci sarà un Olimpico di fuoco, dobbiamo giocarcela. E puntiamo all'exploit".
Vincere per evitare pericolosi incroci numerici. Un successo garantirebbe, con certezza, l'approdo tra le 16 grandi d'Europa, con un pari necessario attendere notizie dalla gara tra Cska e Bayern "Non abbiamo alternative alla vittoria, il Cska può anche vincere a Monaco. A noi non resta che attaccare e segnare un gol in più del City. Loro rispetto all'andata stanno meglio, si sono ripresi, anche se mancherà Aguero, un grande giocatore, fatto per stare sul campo. Noi vogliamo qualificarci, andare avanti, ma dobbiamo pensare alla nostra intensità, fisicità. Ce la possiamo fare".
Da dimenticare il pari in A con il Sassuolo. Una Roma distratta, in inferiorità numerica, costretta a rimontare il doppio svantaggio e salvata da Ljajic: "Quella gara oramai è passata, non possiamo farci più niente. Posso solo sottolineare la grande anima con cui abbiamo recuperato il risultato in dieci. Per il City, invece, non serviranno motivazioni particolari, visto l'importanza della partita, ma la testa, visto che sarà una partita tattica".
Chiuso infine il caso De Rossi: "De Rossi? Già prima dell'Inter erano uscite cose non che non riguardano il campo, io sono l'allenatore del De Rossi giocatore. Ma queste cose per me non contano neanche per l'1% anche se devo preoccuparmi che i miei giocatori stiano bene nella testa. Posso solo dire che lui è un campione nel campo e nella vita, per noi un uomo-spogliatoio. Peccato che non lo avremo a disposizione con il Genoa".