Il mercato estivo del Cesena - a causa dei problemi finanziari della società - è stato molto povero: eccetto i prestiti di Leali e Carbonero, la società ha puntato sui giocatori in esubero dall'Atalanta, leggi Lucchini, Nica, Giorgi, Cazzola e Brienza. E - prima dell'ingaggio dello svincolato Hugo Almeida - l'attacco era rimasto lo stesso dello scorso anno, dopo che la dirigenza aveva tentato invano di acquisire Borriello, Babacar e, in ultimo, Pavoletti.
Tuttavia - assieme al francese Defrel svezzato lo scorso anno da Bisoli - è rimasto il giocatore più importante della squadra, ovvero il regista di centrocampo Emmanuel Cascione. E' lui il cervello della squadra ed è sempre lui che trasemtte grinta e coraggio ai compagni. Domenica scorsa contro l'Inter è stato l'ultimo ad arrendersi ed è anche andato per ben due volte vicinissimo al gol.
Stiamo parlando di un giocatore che ha dovuto fare molta strada prima di arrivare in Serie A. Già, perchè il giocatore classe '83 ha esordito nella massima serie a quasi 24 anni con la maglia della Reggina (stagione 2007/2008). Prima, un'esperienza in Inghilterra al West Ham (2001/02) e tanta gavetta tra Lega Pro e Serie B con Pistoiese e Rimini. Nel 2010 passa al Pescara, con cui disputa 3 ottime stagioni, ed è uno degli artefici della promozione in A degli abruzzesi sotto la guida di Zeman.
Ora è alla sua seconda stagione al Cesena, e la sua presenza è sempre stata imprescindibile per i bianconeri. Lo scorso anno è stato lui che - grazie alla sua tenacia e alla sua regia - teneva in mano e giostrava la squadra, con l'ulteriore soddisfazione della realizzazione del rigore al 94mo in finale playoff a Latina che ha permesso ai romagnoli di festeggiare il ritorno in A dopo 2 anni.
Un leader e un trascinatore di cui si parla troppo poco. Forse è esploso leggermente in ritardo, ma è impossibile non rimanere impressionati dalle sue caratteristiche tecniche e carismatiche. La salvezza dei romagnoli passerà dalla sua regia e dalla sua tenacia.