All'inizio era "la Chiesa al centro del villaggio", adesso Rudi Garcia va oltre e pensa in grande, forte di numeri e prestazioni da top club europeo.
Se venissimo d'un tratto catapultati nella antica Grecia, la Dea della Poesia si curerebbe della squadra giallorossa, con Totti e compagni impegnati nella stesura di preziose pergamene. Il confronto con la Juventus rappresenterebbe lo scontro con la Dea della Guerra, abituata a grandi battaglie e all'agonismo perpetuo e incessante.
Il cantastorie? La voce narrante? Quella di Rudi Garcia, conscio delle possibilità della sua truppa non si nasconde, é orgoglioso e non ha paura. Un atteggiamento che in Italia sentiamo raramente e che purtroppo non ci appartiene più.
Combattere, protestare per difendere i propri eroi, dominare e quindi vincere. Il calcio del tecnico ex Lille non accetta compromessi e per questo é sublime. Contro la storica nemica é stata persa una battaglia, ma non la guerra.
Tra le mille gesta la voce di un ex comandante che ha conosciuto entrambi gli schieramenti: Fabio Capello. L'abitudine a vincere divide giallorossi e bianconeri, don Fabio dà fiducia a Totti e compagni ma non sottovaluta la fame juventina.
L'eterno duello vive di messaggi a distanza, di tappe di avvicinamento a un unica partita decisiva. La strada é tracciata, la classifica é ancora acerba e il Fato non é ancora entrato in gioco.
Cresce la rabbia giallorossa, rimane immutata la solidità bianconera. Alla prossima battaglia, il viaggio é appena iniziato.