Ancora Roma, sempre Roma. Dopo le quattro vittorie nelle prime giornate e la vittoria di Champions contro il Cska, la Roma supera anche il Verona, anche se a fatica. La squadra di Garcia si presenta così nella migliore condizione psicologica possibile alle due partite che decideranno la prima parte della stagione: mercoledi c'è il City per l'Europa, nel prossimo weekend la Juventus in campionato. Decidono la gara Florenzi, entrato al posto del trentottenne Totti, con un tiro dalla distanza e Destro, con un eurogol da quasi metà campo.

LE SCELTE - Garcia presenta Keita a centrocampo in luogo di De Rossi, mentre davanti fiducia a Ljajic dopo il gol di Parma e largo alla coppia di centravanti: con Totti, che festeggia 38 anni, c'è Mattia Destro. Nel Verona riposa Toni, dentro Nenè. A centrocampo, Tachsidis è l'ex di giornata, metronomo instancabile della mediana di Mandorlini.

PRIMO TEMPO OPACO - La Roma, contrariamente a quanto fa di solito, inizia su ritmi più bassi forse consapevole dell'importanza della gara di mercoledì e prova a risparmiare un pò le energie. Non c'è pressione sui portatori di palla veronesi che gestiscono bene il possesso, anche se con troppa lentezza. I giallorossi faticano a trovare gli spazi giusti in avanti: Mandorlini ha preparato bene la partita, impostando un Verona tutto a protezione della propria porta ed il risultato, almeno nella prima frazione, gli aveva dato ragione. La squadra di Garcia cercava di aprire il gioco, ma la rinuncia a Gervinho in questo senso non è stata d'aiuto. Quando invece si cercava il fraseggio veloce, sia il centrocampo che gli attaccanti non sembravano lucidissimi ad esclusione del solo Ljajic dal cui piede è arrivata l'occasione più grande per la Roma: al 32' il serbo ha messo in mezzo, la respinta di Moras favoriva Totti che provava con la scivolata, ma il pallone trovava soltanto il palo. Il Verona però non stava a guardare ed oltre a chiudersi su se stessa, ripartiva veloce con Nenè e Juanito Gomez: al 34' Nenè mandava di poco a lato un colpo di testa, mentre l'argentino qualche minuto più tardi vedeva il suo destro respindo prontamente da De Sanctis. Nel finale un guizzo di Destro e nient'altro.

CAMBI DECISIVI - Nella ripresa la Roma iniziava con un altro piglio. Totti e Destro sembravano subito decisi a sferrare l'assalto decisivo verso la porta di Gollini, ma il punteggio non cambia. La squadra di Garcia peccava in velocità e precisione, causa di una giornata non brillantissima di Pjanic e Keita in fase d'impostazione. Serviva un cambio di marcia e di passo e Garcia non ha aspettato a lungo per effetturare i cambi: Gervinho dentro per Ljajic e Florenzi per Totti, tra il boato dell'Olimpico per il Capitano. Cambi che davano subito i risultati voluti, Gervinho risultava fin da subito un pericolo costante. Nonostante le occasioni ed una manovra più fliuda e veloce, la squadra giallorossa faticava a trovare lo spunto giusto. Al 30' Florenzi sbloccava una partita che si era maledettamente complicata, con un destro dai 25 metri dopo un involontario assist dell'ex compagno Tachtsidis. Infine, dieci minuti più tardi era Destro a chiudere i giochi: l'attaccante giallorosso da oltre 40 metri scaricava in rete un destro al volo che lascia di stucco Gollini.

La Roma si conferma cinica e spietata, ma del resto è questa la dote più grande delle squadre che puntano al vertice. Anche non giocando benissimo come a Parma ed in altre occasioni, porta a casa il bottino, per la felicità di Garcia. 15 punti dopo 5 giornate e la vittoria in Champions con il Cska potrebbero dare ai giallorossi la giusta carica adrenalinica per affrontare al meglio il Manchester City e la Juventus, che per ora deve inseguire la Magica.