Vincere per dimostrare. Vincere per convincere e convincersi. Vincere per mantenere viva la lotta fino all'ultimo respiro. Milan-Roma di stasera è questo e altro per i giallorossi, ma dietro una semplice vittoria può nascondersi un tesoro inestimabile.
Il campionato della Roma fino ad oggi ha fatto sorridere tifosi ed esperti di calcio, ha mandato in visibilio ultrà e amanti del dio pallone, quando le giocate di Totti, Gervinho, Florenzi, Strootman e Pjanic illuminano il campo quel che resta da fare è guardare sbalorditi e chiedersi se ci possa essere qualcosa di più bello ch vedere un campione vincere convincendo. Guardate De Rossi, da molti dato per sicuro partente e giocatore arrivato al capolinea, si è ripreso la Roma con la forza della determinazione, ha lavorato duro, si è isolato dai cori meschini delle radio e dagli insulti di falsi tifosi e ha dimostrato che un campione vero è quello che sa risorgere dalle sue ceneri, non quello che si adagia sugli allori di una gloria passata.
Adagiarsi. Quello che il Milan ultimamente sembra aver fatto. La squadra di Allegri non è più brillante come due anni or sono, o comelo scorso anno, quando l'incredibile scalata culminò con la conquista del terzo posto, valevole per affrontare i preliminari di Champion's League. I rossoneri sembrano aver perso quella brillantezza e quella fiducia nei propri mezzi che hanno reso il Milan grande e temibile.
Stasera conterà mantenere i nervi saldi, la Roma vuole vittoria a tutti i costi per poter continuare la marcia trionfale per stare il più possibile in scia Juve, il Milan vuole i tre punti per poter ripetere la scalata dell'anno passato e poter rientrare in lotta per l'Europa.
Stasera la Scala del Calcio si illuminerà, sarà una Roma d'attacco come la mentalità del suo condottiero in panchina, Rudi Garcia, sarà un partita combattuta senza esclusione di colpi, una partita giocata con la nebbia, con visibilità massima di 50 metri, sarà una partita da 40.000 tifosi rosseri contro 2000 giallorossi, sarà una partita da vincere per entrambi.