De Sanctis che alza il pallone al cielo, il countdown dell'Olimpico urlato a squarciagola, il triplice fischio dell'arbitro. E' Record. Dieci vittorie consecutive dall'inizio del campionato, mai nessuno come la Roma, unici nella storia del campionato di Serie A. Abbracci tra tutti e per tutti, in campo come sugli spalti, una gioia incontenibile, un entusiasmo contagioso, la squadra che va a salutare prima la curva nord e poi la sud, il boato dei tifosi giallorossi, la festa è appena cominciata, un riconoscimento assoluto, per tutti, tranne che per una persona, una soltanto. Il mister. Rudi Garcia alza il pollice verso la curva sud a simboleggiare il numero uno, uno come unico è il risultato che ha portato a questa incredibile cavalcata, ma è un attimo, perché lo sguardo torna serio, autorevole ma non autoritario, e si avvia verso gli spogliatoi chiuso in se stesso e concentrato sul futuro.
Post partita
"I tifosi devono sognare, noi abbiamo il dovere di mantenere i piedi ben saldi a terra e restare concentrati sul prossimo avversario", le prima parole di Borriello non sono per il gol appena segnato, non sono per il record, ma sulla concentrazione alta da mantenere e ricordare a tutti che il pericolo è dietro l'angolo. "Avevo ragione che questa era la partita più difficile, ora siamo con la testa al Torino", anche mister Garcia ai microfoni delle emittenti satellitari non cita il record, ne tanto meno si scioglie di fronte ai complimenti degli opinionisti ma tira dritto verso il suo mantra "concentrazione e attenzione", diventato ormai il mantra di tutti.
Cambio di mentalità
Se è vero un vecchio adagio che cita "la saggezza si torva nei luoghi più inaspettati", allora, in quei luoghi così incredibili, possiamo capire appieno il lavoro di Rudi Garcia. All'uscita dallo stadio, i commenti dei tifosi non sono per il record appena conquistato, non sono per il gol di Marco Borriello, ma sono tutti per la prossima gara. Sono tutti con la testa al Torino. Dall'allenatore ai giocatori, dallo staff ai tifosi, parlano tutti la stessa lingua, predicano tutti gli stessi concetti, seguono tutti gli stessi dettami. E' lì che il lavoro da psicologo del Mister si vede e si deve onorare. Trasformare una piazza come Roma è un compito assai arduo e complicato, ma quelli che ci sono riusciti hanno sempre ottenuto risultati, sia sportivi che extra-calcistici.
Si riparte
Archiviata anche la pratica Chievo, se si guarda la classifica si direbbe che non sia cambiato nulla. Il Napoli e la Juventus sono sempre lì, chi si stacca dalla terna di testa sono l'Inter e la Fiorentina che perdono punti e ora dovranno faticare per poter rientrare nella corsa all'Europa che conta. Nel prossimo turno sarà importante mantenere alta la concentrazione e non mollare neanche un centimetro, se è vero che dalle piccole cose nascono quelle grandi, questa Roma può costruire una rinascita entusiasmante, partendo proprio da quel record che nessuno ha citato, mettendo in primo piano il Torino.