Nel turno infrasettimanale la Roma era chiamata ad una vittoria, più psicologica e fisica che di campo, per confermare il primo posto ed una condizione da grande squadra. A Marassi la Sampdoria cerca invece la prima vittoria stagionale, dopo che le prime quattro partite le hanno dato solo due miseri punti.
La Roma scende in campo con il solito 4-3-3, ma con qualche cambiamento: infatti in attacco partono dal primo minuto Borriello e Marquinho, al posto di Florenzi e Totti, con Gervinho a supporto. De Rossi con la fascia da capitano. Delio Rossi invece conferma il 4-2-2, con Sansone e Gabbiadini che proveranno a far male a De Sanctis. La Sampdoria però deve riunciare ad Eder e Maresca, così riconferma titolare Gavazzi.
PRIMO TEMPO - Grande primo tempo per le due squadre che giocano a viso aperto e cercano fin da subito lo spazio della rete. Nei primi dieci minuti infatti la Roma ci prova dal limite con Strootman e De Rossi, mentre la Sampdoria reclama un rigore dopo che un cross di Wszolek viene controllato da Castan con un braccio largo: contatto dubbio, ma l'arbitro decide di non fischiare. Al 26' però Castan dà prova di sé: dopo una punizione di Obiang, il brasiliano è chiamato al muro contro Mustafi che stava concludendo a rete di prima intenzione. Pochi minuti dopo però cattive notizie per Garcia: Maicon si infortuna e al suo posto è chiamato al debutto Dodò. Intanto De Sanctis è chiamato al miracolo: erroneo retropassaggio di Borriello che serve involontariamente Gabbiadini, ma il portiere giallorosso si stende nell'uscita e chiude lo specchio della porta. La Roma soffre le ripartenze e i contropiedi dei blucerchiati, ma tiene bene l'offensiva avversaria. Dall'altra parte, la Sampdoria ci prova in molti modi, ma prima il miracolo di De Sanctis e poi la tenuta della difesa giallorossa evitano il peggio. Il primo tempo si chiude così a rete inviolate.
SECONDO TEMPO - Nella ripresa ci si aspetta un'altra Roma, come successo nelle precedenti quattro giornate. E infatti i giallorossi rientrano con una marcia in più: prima Pjanic manda alto di poco sopra la traversa un tiro dalla distanza; Gervinho poi spinge la fase offensiva dei suoi. Ma al 55' un applauso galeotto del sergente Garcia gli costa l'espulsione e la visione della partita dalla tribuna. La partita si spenge e Rudi gioca la carta Francesco Totti per riaccendere le speranze di vittoria della sua squadra. Non sembra cambiare molto, ma al 65' arriva il primo gol della serata targato Mehdi Benatia: il marocchino resiste ad uno sgambetto di Gastaldello e infila la palla angolarmente alle spalle di Da Costa. Uno a zero, e la Roma si conferma macchina da gol nei secondi tempi. Fino ad ora 11 gol fatti, tutti nelle riprese delle varie giornate.
Da lì in poi la Roma macina gioco, grazie anche ad un Gervinho ispirato. La Sampdoria prova a far male solo al 85', con Pozzi che spara alto sopra la traversa. Ma ancora una volta la squadra della capitale mostra grande capacità di soffrire l'avanzata avversaria e di saper colpire nei momenti migliori: 87' minuto, Gervinho riceve in contropiedi l'assist dell'immortale Francesco Totti e batte Da Costa di sinistro. Due a zero, e anche l'ivoriano entra nel tabellino marcatori di una Roma che segna e convince ogni giorno di più. Nel finale si registra solo l'espulsione di Barillà, entrato da poco in campo.
La Roma si conferma una squadra da record: 12 gol fatti, tutti nel secondo tempo, e un gol solo subito in 5 giornate. Rudi Garcia ha lavorato in modo ottimale sulla psicologia della squadra e ha creato un gruppo vincente che può ambire a qualcosa di alto e prestigioso. La Sampdoria, d'altro canto, si conferma in crisi di risultati. Delio Rossi non riesce a trovare la prima vittoria stagionale, e la sua panchina comincia a scricchiolare.