L'intensa cinque giorni degli Europei in vasca corta di Copenaghen 2017 è già andata in archivio, e per l'Italnuoto è subito tempo di stilare bilanci. I numeri parlano di cinque medaglie d'oro, sette d'argento e cinque di bronzo, ma non raccontano l'ottimo Europeo disputato nel suo complesso dalla nostra nazionale, tenendo in considerazione l'assenza di un big di Gabriele Detti, le difficoltà di Gregorio Paltrinieri, in una fase particolare della sua preparazione, e di Federica Pellegrini, alle prese con una gara che non sarà mai davvero sua, come i 100 stile libero.
Al maschile sono state tante le soddisfazioni. A cominciare da Luca Dotto, velocista ritrovato, che prima ha agguantato un bronzo nei 50 s.l., poi ha dominato, da padrone assoluto, la finale dei 100. Fondamentale per il veneto trovare ora continuità, e confermarsi in vasca lunga anche a Glasgow 2018. L'Italia dei ritorni si è goduta Matteo Rivolta, Simone Sabbioni, Fabio Scozzoli e Marco Orsi, tutti fantastici nel riscattare periodi diversi ma comunque complicati delle rispettive carriere. Rivolta ha lanciato l'acuto che gli mancava prendendosi la medaglia d'oro nei 100 farfalla, completando una fantastica doppietta con il compagno di squadra Piero Codia, mentre Simone Sabbioni è letteralmente rinato: oro nei 50 dorso e argento nei 100, contro un giovane e fenomenale rivale come il russo Kliment Kolesnikov, tra i principali protagonisti dei campionati. Dopo anni di sofferenze dopo l'infortunio al ginocchio, Fabio Scozzoli ha a sua volta ottenuto grandi soddisfazioni a rana: primo nei 50 rana e secondo nei 100, contro avversari del calibro di Adam Peaty e Kirill Prigoda. Splendido il ritorno del romagnolo, che è sembrato sempre pronto a colpire, a suo agio in vasca corta e capace di dar seguito ai segnali di ripresa intravisti ai Mondiali di Budapest. Marco Orsi, in difficoltà nei 50 e nei 100 stile libero, si è riscattato alla grande nei 100 misti, gara in cui è salito sul gradino più alto del podio, mettendosi alle spalle un altro russo, il potente Fesikov. Ottima anche la staffetta mista maschile, con gli stessi Sabbioni, Codia, Scozzoli e Dotto che hanno confermato le prestazioni individuali. E' tornata sul podio anche la 4X50 stile libero, d'argento con Dotto, Orsi, Zazzeri e Miressi.
Diverso il discorso relativo a Gregorio Paltrinieri. Il fuoriclasse di Carpi non era al top della condizione, dopo i carichi di lavoro dei suoi allenamenti australiani, mirati anche alle prossime prove in acque libere. Greg ha ottenuto così "solo" una medaglia d'argento nei suoi 1.500 stile libero, alle spalle dell'ucraino Mikhaylo Romanchuk, in costante crescita. Federica Pellegrini, dopo aver salutato i 200 s.l., vinti dalla francese Charlotte Bonnet, non è andata oltre un settimo posto nei 100, gara in cui a livello mondiale la concorrenza sarà ancor più agguerrita, ma ha comunque portato a casa una medaglia, con il bronzo ottenuto nella 4X50 stile libero mista, insieme a Dotto, Orsi e a Erika Ferraioli. Al femminile, Ilaria Bianchi ha sorpreso per caparbietà, andandosi a prendere una splendida medaglia d'argento nei 200 farfalla, mentre Simona Quadarella si è confermata realtà anche in vasca corta, con il bronzo conquistato negli 800 s.l. Ottimi risultati anche per Margherita Panziera, grazie all'exploit nei 200 dorso (bronzo), e per la giovane Ilaria Cusinato, sul gradino più basso del podio nei 200 misti. Positivo l'Europeo di Arianna Castiglioni, a un passo da una medaglia a rana: anche lei è attesa a miglioramenti costanti in vista di Glasgow. Per quanto riguarda i giovani, detto di una Cusinato che sola ora si affaccia ai grandi palcoscenici, da segnalare i riscontri cronometrici da record di Nicolò Martinenghi a rana, solo in parte oscurati dalle performances di Scozzoli, e le buone prestazioni a stile libero di Alessandro Miressi e Lorenzo Zazzeri. Un'Italia forse spuntata, ma comunque estremamente competitiva a livello continentale, in prospettiva Glasgow 2018.