Buone notizie da Copenaghen. L'Italia del nuoto chiude una mattinata ricca di spunti interessanti. Non solo Dotto e Orsi, Carraro e Castiglioni. Il contingente si allarga, Scozzoli e Martinenghi bussano all'élite dei 100 rana, archiviando una batteria di qualità. L'oro dei 50 termina la sesta e ultima batteria alle spalle del solo Prigoda, in 57"31. A ruota di Scozzoli, ecco il giovane Martinenghi, di certo più a suo agio sulle quattro vasche. Prigoda - 56"81 - è da corsa, come Kamminga - 58"63 - e Peaty - 56"74. Pizzini si aggiudica la terza batteria, ma il suo riferimento - 58"93 - non consente l'accesso alla semifinale. 

Splende, a dorso, Margherita Panziera. I 200 sono la sua gara, si distende, nuota con intelligenza ed efficacia, nella terza prova è seconda solo alla Hosszu. 2'04"65 Panziera, tre decimi meglio Katinka. 2'02"86 per la Zevina, la migliore in assoluto in batteria, da seguire anche la Toussaint - 2'05"63. 

La Hosszu rinuncia poi ai 200 farfalla. Campo aperto, la Hentke emerge sull'acqua, poderosa. 2'05"66. Pirozzi e Bianchi - 2'07"30, 2'07"34 - si iscrivono alla lotta, saluta invece la Polieri - 2'08"16. Resta la soddisfazione per un ritorno in una competizione continentale dopo i problemi dello scorso anno. La Atkinson - 2'05"93 - è variabile da inserire al vertice. 

Fuori, nei misti, Turrini. Dopo il mancato podio nei 400, arranca anche nei 200. 1'56"70, la qualificazione è poco più in là. Quarto nella quinta batteria, dove decimo è il giovanissimo T.Ceccon. Heintz - 1'53"60 - il favorito. 

La 4x50sl femminile approda infine in finale. Raco, Pezzato, Di Liddo, Ferraioli, questo il quartetto per conseguire l'accesso all'atto ultimo. Azzurre davanti nella prima batteria - 1'37"74. Riferimento migliorato successivamente da Olanda, Russia e Danimarca. Lecito sognare, ma il podio resta difficile.