Gli Europei in vasca corta di Copenaghen 2017, al via da mercoledì 13, rappresentano un'ulteriore tappa di ringiovanimento del movimento natatorio azzurro, in vista della rassegna continentale in lunga di Glasgow nel 2018 e nell'ambito del cammino che condurrà poi alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Sarà la prima grande manifestazione senza Filippo Magnini, per anni icona della velocità e del nuoto italiano, oltre alla prima volta in cui Federica Pellegrini si misurerà con i 100 stile libero, lasciando da parte i 200.
Assente Gabriele Detti, gli azzurri proveranno a ripetere l'exploit di Netanya 2015, in Israele, con la consapevolezza che sarà però difficile ripetersi, proprio a causa del cambio generazionale con cui prima o poi sarebbe stato necessario fare i conti. In ambito maschile, le luci della ribalta sono principalmente puntate su Gregorio Paltrinieri, reduce da mesi di allenamento in Australia, e ovvio favorito dei 1.500 stile libero (in vasca corta non ci sono gli 800 per quanto riguarda gli uomini). Tutta da scoprire la condizione del carpigiano, pronto a sperimentare le sue capacità anche nel nuoto di fondo, mentre gli avversari dovrebbero essere gli stessi degli ultimi mondiali (Mack Horton e Gabriele Detti esclusi): Wojdak e Romanchuk attendono famelici. L'addio di Magnini responsabilizza ulteriormente nella velocità a stile libero Luca Dotto e Marco Orsi, ormai due veterani del gruppo, a Copenaghen con legittime aspirazioni di medaglia, anche se forse più in staffetta, dove si attende la conferma di Alessandro Miressi e il primo exploit del giovane Lorenzo Zazzeri. A rana, soprattutto nei 50, ma anche nei 100, Fabio Scozzoli si presenta in Danimarca con rinnovate ambizioni. Campione ritrovato, Scozzoli è titolare del miglior tempo stagionale sulla distanza sprint, e del quarto nei 100. Sue le maggiori chances di podio, anche perchè il giovane compagno di squadra Niccolò Martinenghi non è ancora apparso quello dell'inizio dell'anno solare 2018. Un po' come Scozzoli, Simone Sabbioni si appresta a dare battaglia a dorso, dove i suoi tempi nei 50 e nei 100 sono di tutto rispetto (bene anche nei 200), dopo aver dominato agli Assoluti di Riccione.
In ambito femminile, sarà ancora una volta Federica Pellegrini a prendersi la scena, non più sull'amata distanza dei 200 (almeno per ora), bensì sulla velocità pura, in un 100 stile libero che non la vede subito tra le favorite per il podio. La concorrenza è infatti folta e agguerrita, se si pensa che ai nastri di partenza ci saranno le svedesi Sarah Sjoestroem e Michelle Coleman, le olandesi Ranomi Kromowidjojo e Femke Heemskerk, la danese Pernille Blume. Dovrà invece difendere il bronzo mondiale conquistato a Budapest negli 800 stile libero Simona Quadarella (niente 1.500 per le donne), in una gara in cui la principale favorita è la spagnola Mireia Belmonte Garcia, seguita dall'ungherese Boglarka Kapas. Interessanti anche i diversi rendimenti delle staffette: se in quelle miste l'Italia sembra avere diverse frecce in faretra, in quelle stile libero al femminile si sentirà l'assenza di Silvia Di Pietro, k.o. per infortunio (speranze riposte soprattutto in Erika Ferraioli e Aglaia Pezzato). Ilaria Bianchi guida le ragazze del delfino, mentre Martina Carraro e Arianna Castiglioni saranno le prime atlete da seguire a rana. Tanti infine i giovani che si affacciano a una manifestazione continentale, da Domenico Acerenza a Thomas Ceccon, da Simone Gemi a Fabio Lombini, da Lorenzo Mora a Luca Spinazzola, da Andrea Vergani a Lorenzi Zazzeri, passando per Ilaria Cusinato al femminile. Presenti anche gli ormai esperti Piero Codia, Matteo Rivolta, Luca Pizzini, Federico Turrini, Margherita Panziera, Stefania Pirozzi e Alessia Polieri.