Dopo un'attenta analisi delle possibili favorite a stile e rana, lo sguardo si sposta ora sul comparto femminile del dorso. Tante le variabili, partendo da Katinka Hosszu. Come detto nei giorni scorsi, una stagione al vertice, ma senza le punte del recente passato, una preparazione finalizzata all'evento mondiale. Nei misti, la Hosszu è decisamente la capofila, a dorso invece serve l'aiuto esterno, perché la concorrenza è agguerrita e sulla carta superiore.
Nei 50 il dominio è asiatico. Scorrendo le liste di stagione, ben quattro cinesi nelle prime cinque posizioni. Spicca Yuanhui Fu. Il 27"33 firmato a Qingdao rappresenta il primo crono mondiale per distacco. La Wang è a 22 centesimi, il monologo è interrotto dalla sola Barratt. 27"55, nuotato al Sette Colli, per l'australiana. Nella top ten, la brasiliana Medeiros, l'americana Stevens, la bielorussa Herasimenia, la britannica Davies e la seconda atleta a stelle e strisce, Kathleen Baker.
La Baker è di certo più efficace su 100 e 200, come dimostrano i riferimenti di questi mesi. Sulla doppia vasca, detiene la seconda performance, 58"57, alle spalle della canadese Masse, meraviglioso 58"21 ai Trials. Attenzione alla Seebohm, pericolosa in un contesto mondiale. La Fu è qui quarta, davanti alla Smoliga. Un sotto 60 anche per la Hosszu, ferma però a 59"74, in un'anonima quindicesima piazza.
Nei 200, la distanza più lunga del dorso, la Baker è invece la donna da battere. Ad Indianapolis, 2'06"38. Solo due nuotatrici sotto la barriera dei 2'07, Baker appunto e Seebohm. Per Emily, 2'06"66. Masse ed Ustinova si spartiscono l'ultimo gradino di un virtuale podio, 2'07"23 per le due. A seguire, Caldwell e Burian - seconda carta ungherese, prima guardando il ranking 2017 - con Katinka Hosszu ad archiviare le migliori dieci, con 2'08"83. Curiosità, sfogliando la classifica, compare un 2'10"20 di Federica Pellegrini, non iscritta però a questa gara. Più indietro la Panziera, 2'10"87.