Nicolò Martinenghi suona la terza sinfonia europea. Primo in batteria, primo in semifinale, davanti nell'atto conclusivo. Rana di qualità, costantemente sul 27 basso. Oro, in 27"24. A Netanya, la gioia è doppia, perché sul podio, al fianco di Nicolò, sale Alessandro Pinzuti, secondo in 27"51.

L'Italia vive la prima, vera giornata di gloria. Tania Quaglieri chiude terza nei 50 dorso - 28"62 - preceduta dalla coppia russa Vaskina - Egorova. Quinta Costanza Cocconcelli, 28"92. Giulia Salin è terza nei 1500 stile libero - 16'32"65 - dove il palcoscenico è per un'inarrivabile Ajna Kesely - 16'11"25 - protagonista indiscussa della rassegna continentale.  

L'ultima firma azzurra a farfalla. Federico Burdisso - 1'57"83 - completa una prova straordinaria, in una specialità spesso "acerba" per i colori italiani. Sale sul secondo gradino del podio, davanti un clamoroso Kristof Milak. L'ungherese - 1'53"79 - fissa il nuovo primato mondiale a livello junior. 

Razzetti - 2'02"96 - è quarto nei 200 misti, titolo a Thomas Dean, 2'01"02. Nemeth - 48"82 - brucia il moldavo Sancov nei 100 stile, Layla Black si aggiudica i 200 rana D. 2'27"31, rimonta furiosa ad inchiodare una McSharry in evidente affanno. L'irlandese è splendida per 150 metri, poi crolla in vista degli ultimi 30 metri. 

Chiusura dedicata alle staffette. 4x200 U, l'Ungheria - 7'15"46 - doma la Russia, settima l'Italia. Russia, invece, prima nella 4x100 mista D. 4'04"76, argento all'Ungheria, bronzo alla Polonia.