Il meeting di Merano si chiude nel segno di Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti. Dopo il confronto diretto sui 200 - territorio "ostile" a Gregorio - arriva il faccia a faccia nei 1500, la gara di Paltrinieri, in cui Detti è bronzo olimpico in carica. Si impone, al termine di una lotta serrata, il re di Rio. 14'53"90 Paltrinieri, 14'55"14 Detti. Il tabellone conferma l'impressione visiva, Detti si mantiene sulle code di Paltrinieri, stimolo continuo, pungolo per esplorare nuovi orizzonti. Da Milano a Merano, qualche mese di distanza, medesimi propositi. Detti dimostra di assorbire, senza fatica, più prove, di oscillare dai 200 ai 1500 senza perdere di efficacia. Detiene, Detti, la miglior prestazione mondiale sugli 800, nei 400 è a contatto con i più grandi. Di contro, Paltrinieri intende cimentarsi oltre la vasca. Prime gare di fondo, senza perdere di vista il mondiale di Budapest. Concentrazione massima, d'ora in avanti, per non prestare il fianco all'amico Detti e ai rivali più accreditati. 

Entrambi sono in fase di carico, il crono da sotto 15 minuti dimostra però il loro margine. Paltrinieri - sui 1500 - ha un cuscinetto importante, come evidenzia il 14'37"08 di Riccione, tuttora miglior performance del 2017. Detti, secondo, è a undici secondi circa. Non c'è partita, Horton zoppica ed incassa sconfitte, Jervis non spaventa. A Canet, bella risposta di Wojdak, quinto tempo dell'anno negli 800. Il polacco - 14'54 a Stoccolma nei 1500 - può essere la sorpresa. Due interrogativi, ovviamente, Sung e Park. 15'04 il primo, poi silenzio assoluto. Da definire, invece, la continuità del coreano, specie in un contesto di lunga distanza.   

Nell'ombra, nel frattempo, si muove Morini, chiamato a gestire due gioielli del nuoto azzurro. Punti di contatto, ma un regime di allenamento differente, per estrarre, da ognuno, il meglio. Il Moro lavora e pensa al futuro, si riparte dal Settecolli, tagliando iridato. Detti e Paltrinieri, gemelli d'Italia.